Nonostante la soppressione dell’Ordine, il suo influsso non poté essere spazzato via dall’oggi al domani: i suoi ideali rimasero nel cuore della gente e la sua immagine non fu distorta. I Templari non erano considerati eretici ma martiri. Tutti sapevano che il processo e la soppressione dell’Ordine erano opera dell’avidità di Filippo il Bello. I Cavalieri riuscirono a mettersi in salvo, soprattutto in Portogallo, ma anche in Germania e Gran Bretagna.
Il legame tra i Templari e il Portogallo ha radici antiche e profonde. Già nell’anno 1118 quando, in Gerusalemme, nove cavalieri, fondarono un piccolo ordine religioso militare: ”La Milizia dei Poveri Cavalieri di Cristo”, sotto la guida di Ugo di Payns; c’era tra questi un portoghese, un certo Arnaldo da Rocha, forse originario della zona di Gondomar, alle spalle di Oporto. L’origine geografica di questo Cavaliere può essere stata un caso, tuttavia, proprio in quella zona, da alcuni decenni, c’era un fermento politico particolare che porterà alla nascita del futuro regno del Portogallo. Oporto è un luogo dove, secondo una leggenda, per un breve periodo sostò il Santo Graal, generando, secondo alcuni storici, l’origine del toponimo della nazione: ”Contea Portucralensis”.
In occasione del suo quattordicesimo compleanno, il giovane Alfonso Henriques, colui che diventerà il primo Re del Portogallo, venne investito Cavaliere del Tempio nella chiesa del Santo Salvatore di Zamora (Spagna), siamo nel 1124. Due anni più tardi, sua madre, Donna Teresa farà una prima donazione all’Ordine dei Templari: i terreni della Fonte da Arcada, che saranno amministrati dal Gran Maestro Guilherme Ricardo. I fasti portoghesi dell’Ordine crescono con l’offerta del Castello di Soure, dove la milizia riceve il battesimo del fuoco nella difesa del bastione contro un’offensiva araba. Alla fine del XII secolo la Lusitania se la deve vedere con il ritorno in forza degli arabi (Almohadi) che riportano il confine sulle sponde del Tago.
Nel 1209 il Regno Cristiano di Gerusalemme, cessa di esistere e gli Ordini che li erano sorti devono prendere la strada del vecchio continente. Il desiderio del Portogallo di raggiungere la libertà e l’unità nazionale è molto forte ma, per raggiungerla deve appoggiarsi ai Templari. La nascita della nazione si basa sulla continua fedeltà dei Templari alla Corona portoghese che fu resa ancor più solida nel 1288, quando costoro aiutano il Re a sconfiggere sia il fratello Alfonso, che anelava al trono, sia i Castigliani. Così, quando il Re francese e il Papa invitarono le corti europee a prendere provvedimenti contro i Templari (bolle papali Regnans in Coeli e Callidi Serpentis Vigil) Dinis, il nuovo Re, non può e non vuole assecondare tali meschine volontà. Il rapporto tra il Re e i Templari si è sempre fondato sulla reciproca lealtà, ma per gli interessi di politica internazionale bisogna almeno salvare le apparenze. Il Re instaura un processo, ma con una lentezza burocratica tale da poter permettere agli accusati di redigere valide linee difensive. Nel frattempo sceglie il collegio giudicante, tutto portoghese, che risulta composto dal vescovo di Lisbona Giovanni, dal giureconsulto Giovanni della Legge e dal priore dell’Ordine francescano in Portogallo. L’idea del Re è di gettare sabbia negli occhi di Filippo IV e del Papa Clemente V. Tale espediente da’ i risultati sperati. Nelle more del processo, che si svolge sia in Santarém sia in Salamanca, tutte le componenti sociali di questa Nazione assolvono i Templari consentendone il graduale reintegro. Il Portogallo vince la guerra diplomatica per la conservazione dell’Ordine dei Templari divenendo così il grande erede spirituale di quella tradizione. La lunga partita a scacchi non è ancora conclusa e re Dinis si prepara a dare lo scacco matto. La mossa finale prende il via quando un’ambasciata arriva ad Avignone con l’intento di spiegare a Papa Giovanni XXII le ragioni che hanno indotto il Re lusitano a conservare i beni dei Templari. Il piano fa leva sulla lotta all’infedele, approfittando del fatto che in Andalusia, che confina con l’Algarve, il pericolo mussulmano è ancora reale ed è necessario costituire una milizia che ne difenda i confini. Questo nuovo Ordine si deve insediare nel castello di Castro Marim collocato su di un piccolo colle che domina la parte finale del corso del fiume Guadiana, di fronte alla cittadina spagnola di Ayamonte, e quindi in ottima posizione strategica. Gli ambasciatori portoghesi, seguendo le istruzioni ricevute dal loro monarca, sanno ravvivare nell’animo del Papa un fuoco che si stava spegnendo, o forse gli danno finalmente la possibilità di rimediare a uno storico errore. Il 14 marzo del 1319 viene emanata la bolla “Ad ea exquibus cultus augeatur divinus” con la quale si battezza la nascita dell’Ordo Militae Jesu Christi o Ordine della Milizia di Gesù Cristo o Cavalieri di Cristo, ai quali è consegnato tutto il patrimonio templare portoghese. Così i Templari, che in origine erano chiamati poveri Cavalieri di Cristo, per ironia della sorte, ora assumono il nome di Cavalieri di Cristo!
Il nuovo Ordine è legato all’antica regola cistercense e in Portogallo, all’abate di Alcobaça e al Re. Il 5 maggio del 1319, in Santarém, i nuovi Templari resuscitano sotto la guida del Gran Maestro Gil Martins. Il loro simbolo è null’altro che la conosciutissima croce a base quadrata che assume, ora, una pianta rettangolare con una seconda croce bianca al suo interno che simbolizza l’innocenza dell’Ordine dalle oltraggiose accuse che ne avevano provocato l’estinzione. L’epoca d’oro della storia del Portogallo non sa fare a meno dei Cavalieri di Cristo: il simbolo che garrisce sulle vele lusitane che sfidano l’oceano sconosciuto è la Croce del Tempio!
Gli ambasciatori portoghesi ravvivarono nell’animo del Papa un fuoco che si stava spegnendo o forse, gli diedero finalmente la possibilità di rimediare a uno storico errore. Il 14 marzo del 1319 viene emanata la bolla “Ad ea exquibus cultus augeatur divinus” con la quale si battezza la nascita dell’Ordo Militae Jesu Christi o Ordine dei Cavalieri di Cristo, ai quali è consegnato tutto il patrimonio templare portoghese. Così i Templari, che in origine erano chiamati poveri Cavalieri di Cristo, per ironia della sorte, assunsero il nome di Cavalieri di Cristo!
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