I fondali dei mari e dei laghi della Russia sono
scenario di incredibili incontri subacquei. Le testimonianze di militari e
scienziati
Nell'estate del 1982, due ufficiali russi, Mark
Shteynberg e il tenente Colonnello Gennady Zverev, stavano dirigendo addestramenti
periodici dei sommozzatori da ricognizione nelle regioni del Turkestan e
dell'Asia Centrale. Le esercitazioni avevano luogo nell'Issik Kul, un profondo
lago nell'area del Transiliysk Ala Tau. In un giorno imprecisato, gli ufficiali
ricevettero la visita inaspettata di un ufficiale di alto grado, il General
Maggiore V. Demyanko, comandante del Servizio Sommozzatori del Genio della
Difesa, Unione Sovietica. Si trattava di una visita di natura informale per
mettere al corrente il personale locale di un fatto straordinario verificatosi
nel corso di esercitazioni nelle regioni militari del Transbaikal e della
Siberia occidentale. Durante le loro immersioni, gli uomini rana avevano
incontrato misteriosi nuotatori subacquei, di aspetto umanoide, ma di
dimensioni enormi (quasi tre metri di altezza). Questi “nuotatori” indossavano
aderenti tute argentee, che non sembravano confortevoli date le gelide
temperature dell'acqua. A cinquanta metri di profondità, non avevano né
autorespiratori né altro, tranne degli elmetti sferici che ne nascondevano la
testa. Il comandante militare locale, piuttosto allarmato da tali incontri,
aveva deciso di catturare una di quelle creature e con questo intento, era
stato appositamente inviato un gruppo di sette sommozzatori, agli ordini di un
ufficiale. Nel momento in cui i sub avevano provato ad imbrigliare la creatura
con una rete, tutto il gruppo si era ritrovato, suo malgrado, scaraventato in
superficie da una forza inspiegabile. Gli autorespiratori non consentono di
risalire a galla dalle profondità senza seguire le procedure di decompressione,
tutti i membri della sciagurata spedizione vennero colpiti da aeroembolismo
(sindrome di Caisson) e non c’era modo di poter somministrare le cure adeguate.
Tre di loro (incluso il capo del gruppo) morirono, gli altri rimasero invalidi:
le terribili conseguenze dei soliti pasticci militari sovietici. Il generale
aveva raggiunto Issik Kul per mettere in guardia i militari del posto contro
simili irresponsabili azioni. Sebbene il lago Issik Kul fosse meno profondo del
lago Baikal, a suo dire, era di profondità sufficiente ad ospitare creature del
genere.
Poco tempo dopo, il personale del quartier generale
della regione militare del Turkmenistan ricevette un ordine dal Comandante in
Capo delle Forze di Terra, riguardante l'analisi dettagliata e diverse sanzioni
disciplinari in riferimento ai fatti del Lago Baikal. Allegato, c'era un
memorandum del quartier generale dei Reparti Genieri del Ministero della Difesa
sovietica, che elencava diversi laghi dove erano state segnalati avvistamenti
di fenomeni analoghi: apparizioni di creature sottomarine simili a quelle del
Baikal, immersione ed emersione di sfere ed oggetti discoidali giganteschi,
forti luminescenze provenienti dalle profondità e così via. Tali documenti,
senza eccezione, erano segretati e destinati a una cerchia ristretta di
ufficiali. Scopo dei documenti era 'prevenire incontri non necessari'. Il
territorio di giurisdizione dell'unità militare dove era di stanza Shteynberg,
aveva un'enorme riserva d'acqua, il Lago Sarez, nel Pamir. Profondo circa un
chilometro e mezzo, il Sarez è visibile da un punto di rilevamento sulle
montagne del Pamir. Strumenti di rilevamento delle unità militari sovietiche
avevano ripetutamente registrato immersioni nel Sarez di oggetti discoidali, la
loro emersione e il seguente decollo. I files del Centro Russo di Ricerca
Ufologica, a quanto pare, contengono molte più informazioni sugli avvistamenti
"a carattere idrosferico", comprese le dichiarazioni degli ufficiali
della Marina e degli agenti dell'intelligence ed è chiaro che i sovietici
prima, e i russi oggi, sono preoccupati a riguardo delle strane e inquietanti
creature che si nascondono nelle loro acque. I fascicoli segreti della Marina
Sovietica contengono informazioni di grande valore e le relative ricerche dei
militari sono molto accurate. Anche se i files sono rimasti inaccessibili per
molto tempo, dopo la caduta dell'URSS, qualcosa comincia a trapelare.
- Bersagli molto strani -
Il signor V.V. Krapiva, residente in Ucraina, ha
ascoltato numerose testimonianze di veterani dei sottomarini nucleari
sovietici, che avevano prestato servizio nel Nord dell'Unione Sovietica, in
basi e installazioni navali segrete. Queste rivelano diversi, avvincenti,
episodi, fra i quali quelli in cui tecnici sonar sovietici udivano (a grande profondità) strani 'target'.
I loro sommergibili venivano inseguiti da altri sommergibili. Gli inseguitori
cambiavano velocità a piacimento, velocità molto superiori a quella di
qualsiasi altro mezzo navale dell'epoca.
- La base segreta di Sebastopoli -
Alcuni anni fa, lo stesso Krapiva incontrò il
professor Korsakov dell'università di Odessa, il quale gli riferì di una
conversazione da lui avuta con un amico, un ufficiale della Marina sovietica
già in servizio presso la base navale di Sebastopoli, sul Mar Nero (la base
nucleare sottomarina, dismessa nel 1993 e oggi visitabile). Negli anni '50
l'ufficiale aveva visto un UFO. L'oggetto era salito da dietro un incrociatore.
L'ufficiale aveva avuto l'impressione che l'oggetto fosse affiorato dalle
profondità del Mar Nero.
- Testimoni oculari -
Nell'Agosto 1965 l'equipaggio del piroscafo
"Raduga", in navigazione sul Mar Rosso, osservò un fenomeno anomalo.
A circa due miglia di distanza, una sfera infuocata era sfrecciata fuori
dall'acqua e aveva sorvolato la superficie del mare, illuminandola. La sfera
misurava 60 metri di diametro e si librava ad un'altitudine di 150 metri. Nel
momento in cui la sfera emerse si sollevò una gigantesca colonna d'acqua,
collassata subito dopo.
Nel Dicembre 1977, non lontano dall'isola di Novy
Georgy, anche l'equipaggio del peschereccio "Vasily Kiselev" avvistò
qualcosa di straordinario. Un oggetto 'a ciambella' emergeva verticalmente
dall'acqua. Il suo diametro misurava dai 300 ai 500 metri. Volò ad
un'altitudine di quattro, cinque chilometri. La strumentazione radar del
peschereccio smise improvvisamente di funzionare. L'oggetto sorvolò l'area per
tre ore e poi scomparve.
- Disco volante sulla "Gori" -
La testimonianza di Alekander G. Globa, marinaio
della petroliera sovietica "Gori" venne pubblicata sulla rivista
Zagadki Sfinksa (n. 3, 1992), di Odessa. Nel Giugno 1984, la Gori era sul
Mediterraneo, a venti miglia nautiche dallo Stretto di Gibilterra. Alle 16:00
Il marinaio Globa era di turno, con il comandante in seconda S. Molotov, di
guardia sulla fiancata del ponte di sinistra, quando videro uno strano oggetto
multicolore. Giunto all'altezza della poppa, l'oggetto si fermò bruscamente.
Molotov, agitava il suo binocolo e gridava: "un disco volante, un disco
vero, Dio mio, presto, presto, guarda!" Con il binocolo, Globa notò ad una
certa distanza nella direzione di poppa un oggetto appiattito (una padella
capovolta). L'UFO splendeva di una grigiastra luce metallica. Attorno alla
parte inferiore Globa notò delle onde di protuberanza nel rivestimento
metallico esterno. La base dell'oggetto era composta da due semi-dischi, il più
piccolo al di sopra, che lentamente ruotavano in senso opposto. Alla
circonferenza del disco inferiore Globa vide diverse scintillanti luci a
goccia. L'attenzione del marinaio era focalizzata sulla parte sottostante
dell'UFO apparentemente liscia e uniforme, gialla, al cui centro spiccava una
macchia tonda, simile ad un nucleo. Sul bordo del fondo dell'UFO c'era qualcosa
di simile ad un tubo, che brillava di un'innaturale luce rosata, come un neon.
La sommità del disco centrale era coronata da un qualcosa di triangolare.
Sembrava muoversi nella stessa direzione del disco inferiore, ma molto più
lentamente. Improvvisamente il disco sobbalzò diverse volte, come scosso da
un'onda invisibile. Molte luci ne illuminavano la parte inferiore. L'equipaggio
del "Gori" tentò di attirare l'attenzione dell'oggetto usando un
proiettore di segnali. Il capitano Sokolovky era sul ponte con il suo secondo e
insieme osservarono l'oggetto. Ad ogni modo l'attenzione dell'UFO venne
distratta da un'altra nave, che si avvicinava a babordo. Era una nave araba,
diretta verso la Grecia. Gli arabi confermarono che l'oggetto li aveva
sorvolati. Un minuto e mezzo dopo aveva cambiato traiettoria, s'inclinò verso
destra, guadagnò velocità e salì verso l'alto. Occhieggiava fra le nuvole, di
tanto in tanto illuminato dai raggi del sole. Il velivolo alla fine avvampò,
come una scintilla e scomparve.
Nell'estate del 1982, due ufficiali russi stavano dirigendo addestramenti periodici dei sommozzatori da ricognizione nelle regioni del Turkestan e dell'Asia Centrale. Le esercitazioni avevano luogo nell'Issik Kul, un profondo lago nell'area del Transiliysk Ala Tau. In un giorno imprecisato, gli ufficiali ricevettero la visita inaspettata di un ufficiale di alto grado, il General Maggiore V. Demyanko, comandante del Servizio Sommozzatori del Genio della Difesa, Unione Sovietica. Si trattava di una visita di natura informale per mettere al corrente il personale locale di un fatto straordinario.
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