Adesso sembrava sorpresa: un tempo, non gli avrebbe prestato più attenzione di quanta ne prestasse a un gatto randagio. Ma lui l’aveva notata e l’aveva amata in segreto fin dal primo momento. Com’era stato paziente! Era rimasto in disparte mente uomini ricchi e famosi venivano a farle la corte e se ne andavano delusi, offesi o irritati. Intelligente com’era, lui aveva compreso che non si sarebbe lasciata conquistare da un semplice corteggiamento, perciò l’aveva avvicinata come un amico anziché come un innamorato. Aveva trovato il modo di attirare la sua attenzione e di narrargli la sua storia; l’aveva indotta ad amarlo a sua insaputa. Ricordava il primo incontro. Il primo bacio, rispettoso e gentile. Con rimpianto, ricordava la freddezza che l’aveva dominata dopo quell’episodio: aveva avuto tanta paura che si era distaccata, convincendosi di non provare nulla per lui. L’aveva fatto soffrire profondamente. A volte, gli pareva perfino di sentirlo, mentre le diceva: sì, ti conosco, sai essere fredda, sai farmi soffrire e devo stare in guardia.
Aveva trovato il modo di attirare la sua attenzione e di narrargli la sua storia: l’aveva indotta ad amarlo a sua insaputa.
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