Josephine Yurno era un’arzilla signora, non più
tanto giovane, che viveva nei sobborghi di Norwich, nel Connecticut. Era una
signora cordiale, ma anche solitaria e senza svaghi particolari, se non le sue
passeggiate quotidiane che, di solito, avvenivano di sera, al tramonto. Per prudenza, non si
allontanava mai dal quartiere. Oltre che prudente, era anche un po’
superstiziosa: tutti nella zona erano a conoscenza della sua abitudine di
uscire sempre con l’ombrello, anche quando non pioveva.
Il 12 novembre 1935 i vicini la videro uscire e i
passanti la incrociarono lungo i marciapiedi della via. Non fecero neanche
tanto caso a quella persona intenta nella sua routine quotidiana. Ma la donna,
quel giorno, non tornò a casa. Gli amici e i vicini erano in apprensione; il giorno
dopo, avvertirono la polizia della sua scomparsa e iniziarono le ricerche. Agli
agenti si unì un folto gruppo di volontari e di amici che però non riuscirono a
trovarla né trovarono alcun indizio che spiegasse la sua misteriosa scomparsa.
Il caso venne chiuso e la polizia ipotizzò che la
donna fosse partita per un lungo viaggio o che fosse caduta preda di qualche
malvivente. In ogni caso la polizia aveva speso tempo e risorse senza ottenere
risultati.
Nel settembre del 1938, tre anni più tardi, la
signora Yurno venne avvistata da un vicino, mentre tornava
a casa come se nulla fosse. Quando gli amici si precipitarono in casa
dell’anziana, la trovarono in buona salute. La cosa che li lasciò perplessi fu
che aveva la stessa acconciatura, gli stessi vestiti e lo stesso ombrello di
quella sera, quando la videro per l’ultima volta.
Quando le chiesero dove fosse stata la signora
Yurno sgranò gli occhi, non capendo la domanda. Secondo lei era ancora il 12 novembre
1935: aveva semplicemente fatto una passeggiata e si era assentata per non più di
un’oretta, come al solito. Poi però si accorse che alcune cose erano cambiate:
la gente, gli alberi, persino la sua casa era invecchiata. Tutti e tutto
attorno a lei sembrava più vecchio o più grande di quando era uscita per la
sua passeggiata.
I parenti e i vicini la convinsero a consultare un
medico, che la invitò a farsi ricoverare ma, contro il parere di tutti, la donna
rifiutò le cure mediche e tornò alla sua vita di sempre. Riprese la sua vita
come se nulla fosse accaduto, comprese le passeggiate serali con il suo amato
ombrello. Un vicino, forse per stare tranquillo, le scattò una foto. Quella sera, mentre si
allontanava di casa, era strana: non salutò nessuno e pareva fissare il vuoto
con gli occhi sbarrati. Passarono i mesi e le persone dimenticarono l’accaduto,
raccontando la storia quasi come una barzelletta. Ma nel 1940, cinque anni dopo la
sua scomparsa e di nuovo nel mese di novembre, la signora Yurno sparì di nuovo.
Questa volta, però, non fu mai più rivista e come la prima volta, non lasciò
alcuna traccia di se.
Secondo lei era il 12 novembre 1935: aveva semplicemente fatto una passeggiata e si era assentata non più di un’oretta, come al solito. Poi però si accorse che alcune cose erano cambiate: la gente, gli alberi, persino la sua casa era invecchiata. Tutto e tutti attorno a lei sembravano più vecchi o più grandi di quando era uscita per la sua passeggiata.
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