Quante possibilità ci sono che qualcuno scopra nei
ruderi di un’antica città i segni di un bombardamento atomico?Nel Ramayana (Uttara Kanda, cap. 81) si parla di un
rishi (un ‘sapiente’) che, adirato contro gli abitanti di una città chiamata
Lanka, dà un preavviso di sette giorni, al termine dei quali scatena "una
calamità, che cadrà come fuoco dal cielo". Ebbene, testo sacro alla mano, David
Davenport ed Ettore Vincenti si sono recati in India per identificare questa
Sodoma orientale.
Davenport e Vincenti ritengono, per motivi
linguistici e geografici, che sarebbe troppo lungo spiegare, di aver
identificato l'antica Lanka (‘isola’) nella città di Mohenjo-Daro, centro della
civiltà di Harappa (Cfr. La civiltà dell'Indo), fiorita (e improvvisamente estinta) attorno al 2000 a.C.
Mohenjo-Daro, (nome moderno, significa: "luogo della morte") era
chiamata qualche secolo fa ‘Isola’ (Lanka) perché era circondata da un braccio
secondario del fiume Indo, oggi prosciugato. Scavi archeologici, condotti
sopratutto da britannici, una trentina d'anni or sono, hanno messo in luce una
realtà misteriosa e sconvolgente.
- Gli ultimi abitanti di Mohenjo-Daro sono periti
di una morte subitanea e violenta - ha scritto l'archeologo Sir Mortimer
Wheeler. Nelle macerie della città sono stati ritrovati solo 43 scheletri.
Evidentemente il grosso della popolazione aveva fatto in tempo a sfollare. Si
tratta di persone morte istantaneamente, mentre attendevano alle loro faccende.
Una famigliola composta da padre, madre e un bambino, é stata trovata in
strada, schiacciata al suolo: sono morti tutti mentre camminavano
tranquillamente.
- Non si tratta di sepolture - ha scritto
l'archeologo John Marshall - ma, probabilmente, del risultato di una tragedia,
la cui natura purtroppo non ci è nota.
I corpi non presentano ferite da arma bianca, ciò
esclude l’ipotesi di un'incursione dovuta a guerrieri nemici. In compenso, come
ha scritto l'antropologo indiano Guha: - si trovano segni di calcinazione su
alcuni degli scheletri.
È difficile spiegare questa calcinazione, tanto più
che gli scheletri calcinati si sono conservati meglio degli altri.
Davenport e Vincenti hanno azzardato una
spiegazione, di cui hanno reso minutamente conto in un libro: “2.000 a. C.
distruzione atomica” (Sugarco editore, Milano). Sostengono che l'antica Lanka é
stata spazzata via da una esplosione, assimilabile a una deflagrazione
nucleare.
Le prove?
- Abbiamo
individuato chiaramente, sul posto, l'epicentro dell'esplosione - spiega
Davenport - è una zona coperta da detriti anneriti: resti di manufatti di
argilla. Abbiamo fatto esaminare alcuni di questi detriti presso l'Istituto di
Mineralogia dell'Università di Roma e risulta che l'argilla é stata sottoposta,
seppur per una frazione di secondo, a una temperatura superiore ai 1.500 gradi:
c'é stato un inizio di fusione, subito interrotta. È escluso che un normale incendio o il calore
di una fornace possano produrre un simile effetto. Inoltre, le case dell'antica
città sono meno danneggiate quanto più sono lontane dall'epicentro. Nei pressi
dello scoppio, gli edifici (in mattoni, con piani superiori in legno che sono
andati completamente distrutti) sono stati rasi al suolo. Un po' più lontano
restano muretti alti un metro e mezzo. Nei punti più distanti della città,
invece, le mura rimaste in piedi superano i tre metri.
É l'inequivocabile effetto di una tremenda esplosione,
avvenuta al suolo.
- L'ipotesi che il disastro sia stato provocato da
un'esplosione di tipo nucleare - dice Ettore Vincenti - é rafforzata da una
leggenda che abbiamo sentito sul posto. Racconta che "i signori del
cielo", adirati con gli abitanti dell'antico regno, che sorgeva dove ora
c'é il deserto, annientarono la città con una luce che brillava come mille soli
e che assordava col rombo di diecimila tuoni. Da allora, chi si arrischia ad
avventurarsi nei luoghi distrutti, viene aggredito da spiriti cattivi che lo
fanno morire.
David Davenport ed Ettore Vincenti non nascondono
che la loro ipotesi appare tanto suggestiva quanto inverosimile.
- È difficile credere – dicono - che una civiltà di
quattromila anni or sono, sia capace di costruire missili, macchine volanti e
bombe atomiche.
Una civiltà tecnologica sarebbe anche una civiltà
industriale: quindi una civiltà che lascia montagne di rifiuti e di rottami.
Niente di tutto quanto si trova nella città di Mohenjo-Daro, che era una città
prospera e avanzata, con pozzi disposti razionalmente e un progredito sistema
di fognature, ma certamente non inserita in un sistema tecnologico paragonabile
al nostro. Le poche armi ritrovate sono lance e spade, non certo fucili e
pistole!
E allora?
Si affaccia l'ipotesi extraterrestre - dice
Vincenti - i 'signori del cielo' che distrussero l'antica Lanka erano forse
esseri giunti da 'altrove'. Colonizzatori spaziali che si sono comportati come
tutti i colonizzatori: con brutalità e prepotenza. Forse, aggrediti dagli
abitanti di Mohenjo-Daro, vollero infliggere loro una punizione esemplare.
Si affaccia l'ipotesi extraterrestre: i 'signori del cielo' che distrussero l'antica Lanka erano forse esseri giunti da 'altrove'. Colonizzatori spaziali che si sono comportati come tutti i colonizzatori: con brutalità e prepotenza. Forse, aggrediti dagli abitanti di Mohenjo-Daro, vollero infliggere loro una punizione esemplare.
RispondiEliminaBe' si dice che ci sia stata una guerra tra Dei venuti da Cielo per commentare questo pezzo di terra altrimenti un altra Sodoma e Gomorra ??? Ora è questo che stiamo rischiando di nuovo ........ speriamo di no ?!!!! Saluti
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