Nella lingua nativa, l’acchiappasogni è chiamato con un termine complesso, molto difficile da tradurre nelle nostre lingue moderne, e che fa riferimento al ragno, non come animale, ma soggetto mistico carico di energie. Il potere protettivo dell’acchiappasogni non è esclusivamente legato alla vita onirica e ai sogni ma a tutte le sfere esistenziali e a tutti gli stati di coscienza. Il riferimento al ragno, rimanda a una figura chiave della mitologia dei nativi americani. Il Ragno è una figura archetipa, capace di vivere, fuori dal tempo, sia nel sottosuolo, sia tra gli uomini. Ha una ‘sapienza’ infinita (diversa dal nostro concetto di ‘conoscenza’) specie per quanto riguarda le cure, attuate con ‘medicine’ naturali. Tesse la rete dell’Universo (la scienza moderna ha dimostrato che l’Universo è proprio composto da filamenti) alla quale l’acchiappasogni fa riferimento. È una figura positiva, che guida le anime incarnate e disincarnate verso la loro realizzazione e in particolare protegge i bambini. In diverse culture amerinde si è utilizzato l'acchiappasogni per proteggere il sonno dei bambini dalle energie negative e dagli incubi.
Contribuisce alla crescita, non solo fisica, ma anche spirituale di chi lo possiede perché favorisce i pensieri positivi e i sogni ricchi di significati da interpretare per progredire nella vita.
L’acchiappasogni tradizionale si realizza utilizzando il legno di salice piegato a formare un cerchio. Durante la notte cattura le energie negative all’interno del cerchio e quando viene colpito dai primi raggi del sole del mattino, le disintegra, le disperde e le allontana.
La leggenda (Cheyenne) racconta che, molto tempo
prima che arrivasse l’uomo bianco, in un villaggio viveva una bambina il cui
nome era ‘Nuvola Fresca’. Un giorno la piccola disse alla madre ‘Ultimo Sospiro
della Sera’: ”quando scende la notte, spesso arriva un uccello nero e per
nutrirsi, becca pezzi del mio corpo e mi mangia finché non arrivi tu, leggera
come il vento e lo cacci via. Ma non capisco cosa sia tutto questo”.
Con grande amore materno ‘Ultimo Sospiro della
Sera’ rassicurò la piccola dicendole: “le cose che vedi di notte si chiamano
sogni e l’uccello nero che arriva è soltanto un’ombra che viene a salvarti”.
‘Nuvola Fresca’ rispose: “ma io ho tanta paura,
vorrei vedere solo le ombre bianche che sono buone”.
Allora, la saggia madre sapendo, in cuor suo, che
sarebbe stato ingiusto chiudere la porta alla paura della sua bimba, inventò
una rete tonda per pescare i sogni nel lago della notte, poi diede all’oggetto
un potere magico: riconoscere i sogni buoni, cioè quelli utili per la crescita
spirituale da quelli cattivi, cioè insignificanti e ingannevoli.
‘Ultimo Sospiro della Sera’ costruì tanti
acchiappasogni e li appese sulle culle di tutti i piccoli del villaggio
cheyenne. Man mano che i bambini crescevano abbellivano il loro acchiappasogni
con oggetti a loro cari e il potere magico cresceva, cresceva, cresceva insieme
a loro.
Ogni cheyenne conserva il suo acchiappasogni per
tutta la vita, come oggetto sacro portatore di forza e saggezza.
Ancora oggi, a secoli di distanza, ogni volta che
nasce un bambino, gli Indiani costruiscono un acchiappasogni e lo collocano
sopra la sua culla. Con un legno speciale, molto duttile, plasmano un cerchio, che
rappresenta l'universo e intrecciano al suo interno una rete simile alla tela
del ragno.
Alla ragnatela assegnano quindi il compito di
catturare e trattenere tutti i sogni che il piccolo farà. Se si tratterà di sogni
positivi, il magico strumento li affiderà al filo delle perline (le forze della
natura) e li farà avverare. Se li giudicherà invece negativi, li consegnerà
alle piume di un uccello e li farà portare via, lontano, disperdendoli nei
cieli.
Un’altra leggenda (Dakota) racconta che, nei tempi antichi,
un vecchio saggio ebbe una visione mentre si trovava sulla cima di un monte.
Iktome, grande maestro di saggezza, gli apparve sotto forma di ragno e gli
parlò in una lingua sacra.
Disse al vecchio lakota dei cicli della vita, di
come iniziamo a vivere da bambini passando dall’infanzia all’età adulta e alla
fine diventiamo vecchi e qualcuno si prende cura di noi come se fossimo
diventati un’altra volta bambini, così si completa il ciclo.
Mentre parlava, il ragno prese all’anziano un
cerchio che aveva con lui, era un cerchio di salice al quale erano attaccate
delle piume e del crine di cavallo abbellito da perline.
Prese il cerchio e iniziò a tessere una rete
all’interno, mentre tesseva continuava a parlare e disse: “in ogni periodo
della vita vi sono molte forze, alcune buone e altre cattive, se ascolterai le
forze buone queste ti guideranno nella giusta direzione, ma se ascolterai
quelle cattive andrai nella direzione sbagliata e questo potrebbe danneggiarti.
Lo Spirito in forma di ragno, mentre parlava,
continuava a tessere nel cerchio la sua tela. Alla fine consegnò all’anziano il
cerchio con la rete e disse: “questa ragnatela, inserita in un cerchio perfetto,
ha un buco nel centro. Utilizzala per aiutare la tua gente a raggiungere i loro
obiettivi, facendo buon uso delle idee, dei sogni e delle visioni. Se credi in
WAKAN TANKA (il Grande Spirito) la rete tratterrà le visioni buone, mentre
quelle cattive se ne andranno attraverso il foro centrale”.
Il vecchio saggio raccontò in seguito questa
visione alla sua gente e da allora i Dakota ritengono l’acchiappasogni un
oggetto sacro e lo appendono all’entrata dei loro tepee per filtrare i sogni e
le visioni. Quelli buoni sono catturati nella rete e quelli maligni scivolano
nel buco centrale e scompaiono per sempre.
L'acchiappasogni contribuisce alla crescita spirituale di chi lo possiede perché favorisce i pensieri positivi e i sogni ricchi di significati da interpretare per progredire nella vita.
RispondiElimina