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martedì 23 agosto 2022

L'ALIENO BLU


   Joseph Stillwell fu svegliato da uno strano rumore, un "pop" a bassa frequenza: aprì immediatamente gli occhi. Era sdraiato sul letto, in posizione supina. Notò subito la biancheria da letto tirata verso l'alto a formare una sorta di piramide che non gli permetteva di vedere la parete ai suoi piedi. Nulla sosteneva questa struttura che sembrava essere rigida. Fissò con meraviglia un riverbero di luce azzurro cielo che si stagliava sul soffitto. Questo, infatti, era illuminato da un debole bagliore blu pulsante e la sorgente di questa luce era ai piedi del letto, oscurata alla sua vista dal bizzarro cumulo di coperte. Sollevò entrambe le braccia, afferrò il cumulo e lo tirò giù mentre alzava la testa: non oppose alcuna resistenza. Il soffitto sembrava la superficie dell’acqua di una piscina, caratterizzata da quei motivi luminosi intrecciati che sembrano rispecchiarsi sul fondo della vasca. Era tridimensionale e sporgeva dal piano del soffitto. Era come se ci fosse un fluido, ben visibile al di sopra del punto in cui avrebbe dovuto esserci la volta. Sembrava che la parte interessata del soffitto fosse sparita, sostituito da questo “fluido” che copriva tutta l'ampiezza della stanza con una nitida terminazione sulle tre pareti dove Il bordo appariva sfocato. Non emetteva alcun suono anche se sembrava vibrare. Joseph rimase ipnotizzato da questo strano fenomeno.
C'era qualcuno ai piedi del letto.
La luce blu sul soffitto svanì e la testa dell’individuo, che stava in piedi, iniziò a brillare di blu. Era grande circa il doppio di quella di un uomo e aveva enormi occhi neri. L’essere era alto, più di un metro e ottanta e indossava un mantello scuro con un colletto che aveva una scollatura a "V" sul davanti che si alzava fino alla mascella su entrambi i lati. Il mantello copriva l'intero corpo, era ampio e aveva numerose pieghe verticali. Insomma, sembrava proprio che fosse fatto di stoffa. Stava guardando alla sua destra, ma quando il testimone si alzò, si voltò per guardarlo. Quella fu l'unica volta che lo vide muoversi.
Ad un certo punto la fascia blu sul soffitto riapparve ed era molto più grande di prima. Dal bordo del soffitto pendeva una cortina verticale, trasparente, che sembrava fatta di luce. Appariva come una gigantesca lastra di vetro che si estendeva per tutta l'ampiezza della stanza, da parete a parete e dal soffitto al pavimento. Raggi di luce blu e bianca ondulavano, riflettendosi su questo piano, tanto da farlo sembrare in movimento (come in una bandiera mossa dal vento). Il soffitto si muoveva in modo molto diverso rispetto a prima e non riproduceva l’increspatura delle onde, bensì una fila di tubi blu di circa un pollice e mezzo di diametro. I bordi di ciascun tubo erano ombreggiati e l'intera area era leggermente sfocata. C'erano decine di file di questi tubi, apparentemente ondeggianti. Nascevano dalla parete sinistra e scomparivano nella parete destra. Appariva come un display, ma era tridimensionale, con i tubi che si curvavano sotto il piano del soffitto e anche oltre, poiché superavano il punto in cui il soffitto doveva trovarsi. In effetti, il soffitto era scomparso di nuovo.
Il nostro testimone era in apprensione e continuava a pensare: "devo ricordare tutto".
Dato che la stanza era così intensamente illuminata, ora, era facile vedere i dettagli della creatura che stava davanti a lui. Si trovava proprio dietro la "cortina di luce" e non l'attraversò mai. La sua faccia aveva una forma umanoide: la bocca era stretta, senza labbra: una fessura dritta. Il naso era piccolo, dotato di due narici. Le orecchie erano piccole e appiattite contro i lati della testa. I suoi occhi erano enormi, nerissimi e sebbene apparissero umidi e lucidi non vide mai battere le palpebre, né notò delle palpebre. Quando si girò, l’occhio destro catturò la luce in modo diverso da quello sinistro: si poté vedere attraverso la membrana esterna la parte interna dell'occhio. C'era una striscia verticale, una striatura d'argento che sembrava essere parte del suo occhio interno. Quando alzò la testa e per la prima volta, lo vide di profilo, poté notare che la parte posteriore del cranio, era prominente: sporgeva a sbalzo sulla parte posteriore del collo. Non aveva capelli ma, sulla fronte, là dove doveva esserci l'attaccatura dei capelli c'era, invece, una grinza che correva tutta intorno alla testa. Infatti, la sommità della testa era appiattita e dove quella superficie piatta incontrava i lati curvi del cranio formava una cresta, un bordo che raccordava le superfici. Non cambiò mai espressione, non emise alcun verso.
Joseph si sdraiò sul cuscino, senza mai distogliere lo sguardo. Non aveva particolari sensazioni: non provava neanche paura. La creatura non si mostrò mai aggressiva.
Ad un certo punto la "cortina di luce" e il soffitto aumentarono notevolmente di luminosità. Quest’ultimo divenne così luminoso che Joseph dovette socchiudere gli occhi per continuare a guardare. Stava cercando di vedere il vero colore della creatura attraverso la luce blu e bianca che, a questo punto, vorticava intorno all'essere. Un "ciclone" di luce circondava la creatura. Una miriade di lampi di luce bianca e blu creavano una cascata di scintille mentre si incrociavano casualmente, circondando questo essere in un bozzolo di luce scintillante. La luce lampeggiante e vorticosa, gli permetteva di scorgere nuovi dettagli. La pelle della creatura non era blu, ma di un grigio molto chiaro, screziato di porpora. Il colore gli ricordava l'aspetto di un individuo cianotico. Notò dei vasi sanguigni sulla sua faccia e sulla testa, alcuni eccezionalmente grandi, specie sulla fronte. Erano blu, con molte biforcazioni. Ce n’era uno particolarmente grande sopra il suo occhio destro che correva verticalmente, diviso dalla piega del cranio, con la sezione più grande che correva sulla sommità della testa e un ramo più piccolo, ma molto prominente, che deviava a sinistra appena sotto la piega. Sembrava che la luce scaturisse da quell’essere e l'effetto "scintillio" divenne quasi accecante mentre i vortici ciclonici che circondavano questa creatura aumentavano di velocità. Non c'era alcun suono.
La creatura, avvolta nella luce, si alzò da terra. Ora, mostrava il suo lato sinistro. Non lo vide alzarsi e non notò quando si girò ma, in qualche modo, lo fece. La creatura era ai piedi del letto, dietro la “cortina” (non avendola mai attraversata) quando il testimone ebbe un'improvvisa consapevolezza che i suoi piedi stavano quasi toccando la superficie verticale trasparente, cercò di ritrarsi, ma non fu in grado di farlo. Fino a quel momento non aveva avuto paura, solo un senso di stupore e di meraviglia. Ma, ora che si sentiva paralizzato, era letteralmente in preda al terrore: ebbe la strana sensazione di andare incontro a una morte imminente. Era disperato: percepiva che gli sarebbe successo qualcosa di terribile. Con uno sforzo immane, riuscì a muovere le braccia e rotolò sul fianco sinistro. I suoi occhi si chiusero: non capì il perché.
Rimase sdraiato lì per circa un minuto. Poi riaprì gli occhi e guardò oltre la spalla, dove si trovava la creatura. Non c'era più. Era sparita così come pure la “tenda” trasparente e la luce azzurra.
Era disorientato, confuso. Non sembrava essere nella sua stanza: quella non era la sua stanza, non era buia come doveva essere. I muri non erano dove dovevano essere: erano troppo lontani. Si alzò a sedere: non riconosceva quella la stanza, era troppo grande. Soffriva di vertigini e non sapeva dove fosse. Si appoggiò all'indietro sul braccio sinistro e si sentì cadere. La ragione gli suggeriva che non si era mosso e continuava a guardarsi intorno. Il muro alla sua sinistra e quello ai piedi del letto sembravano allontanarsi da lui. Non riusciva a spiegarsi come un istante prima fosse cosciente e lucido e subito dopo, intontito, disorientato e debole. Cadde sulla schiena e si sentì leggerissimo. Tutto sembrava diverso, estraneo.
Si svegliò ed era mattina.


Ha un ricordo vivido e dettagliato di quanto è successo. Della strana creatura dei tubi che si muovevano e della cortina, ma il susseguirsi degli eventi come gran parte di quello che è successo quella notte, non è coerente. Vi sono dei vuoti, la memoria risulta scomposta e non sa spiegarsi perché. Eppure è certo di non aver mai distolto lo sguardo.
Non ha spiegazioni per quei vuoti.



Ero nel dubbio. Dovevo pubblicare questa storia? Una storia che inizia e finisce in un letto, con il testimone che si sveglia riscontrando che ormai è mattina, di dubbi ne lascia, eccome! Non potrebbe essere stato tutto un sogno?
Alcune persone soffrono di un disturbo chiamato “paralisi del sonno” e corrisponde all’incapacità di muoversi quando ci si risveglia durante una fase di sonno REM, ossia quella fase dove avvengono i sogni vividi. In questa fase delicata, il cervello normalmente attiva un meccanismo che paralizza il corpo: quindi si è incapaci di muoversi. In teoria è un meccanismo di sicurezza che dovrebbe impedire di farci del male. Tuttavia, per qualche ragione, a volte questo meccanismo non è del tutto efficiente e il soggetto ancora immerso nell’attività onirica si sveglia. Una volta aperti gli occhi inizia un incubo vero e proprio: secondo il nostro cervello siamo ancora nella fase REM per cui i nostri muscoli sono del tutto bloccati ma contemporaneamente osservando attorno a noi vediamo la nostra stanza, i nostri oggetti e non capiamo perché siamo incapaci di muoverci. In poco tempo l’ansia e la paura invadono i nostri pensieri, così dal subconscio più profondo richiamiamo i nostri peggiori incubi. A volte nell’ambiente si manifestano luci brillanti e si avverte la presenza di altri esseri. Il soggetto si sente osservato. Spesso vive sogni lucidi particolarmente intensi: cieli dal colore innaturale o l’interno di sale dalle pareti metalliche dotate di apparecchiature futuristiche. Spesso si sognano esseri le cui fattezze variano dallo stereotipo del classico grigio, a spettrali figure alte e incappucciate.




Joseph Stillwell Joellstone

1 commento:

  1. Ha un ricordo vivido e dettagliato di quanto è successo. Della strana creatura dei tubi che si muovevano e della cortina, ma il susseguirsi degli eventi come gran parte di quello che è successo quella notte, non è coerente. Vi sono dei vuoti, la memoria risulta scomposta e non sa spiegarsi perché. Eppure è certo di non aver mai distolto lo sguardo.
    Non ha spiegazioni per quei vuoti.

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