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lunedì 8 agosto 2022

A PROPOSITO DI BRUNO BORGES


Ho sentito il dovere di pubblicare questo post dopo aver ricevuto la segnalazione dell’utente Dario Sanfilippo che, su Facebook, mi ha ragguagliato sull’esito della vicenda. Pertanto, si ritorna a parlare di Bruno Borges.
Per chi non lo sapesse, Bruno Borges è uno studente in psicologia nato a Rio Branco, Acre, Brasile. Al ritorno da una vacanza, il 27 marzo 2017, i genitori scoprirono che il giovane non si trovava più in casa e che la sua stanza era completamente trasformata: i mobili furono portati via e al loro posto c’era solo una gigantesca statua di Giordano Bruno oltre a quattordici libri criptati, ognuno scritto a mano e contrassegnato da un numero romano. Sulle pareti, grandi fogli bianchi su cui furono copiati brani di quei libri, diagrammi misteriosi e alcune immagini inquietanti (tra cui quella che raffigura Bruno in compagnia di un alieno).
Il 2 Giugno dello stesso anno pubblicai sul mio blog un post che narrava (tra l’altro) della sua inspiegabile scomparsa (Cfr. https://francocacciapuoti.blogspot.com/2017/06/e-sparito.html). Intanto, La polizia aveva già iniziato le indagini.
Fu rintracciato l’autore della statua, che affermò di averla venduta allo stesso Borges per 10,000 R$ (circa € 2.600,00). A maggio, le indagini ebbero una svolta: venne arrestato Marcelo Ferreira, amico dello studente, per false dichiarazioni. In particolare, aveva taciuto sull’esistenza di due contratti, ritrovati in casa sua, in cui Bruno Borges gli accordava una percentuale sulle vendite dei quattordici libri, in cambio dell’aiuto nella realizzazione del progetto. I mobili della stanza del giovane vennero invece trovati a casa di un altro amico, Bruno Gaiote. Questi ammise di aver aiutato Borges a spostare i mobili, ma dichiarò di non sapere dove si trovasse e di non avere nulla a che fare con la sua sparizione.
Sulla base dei messaggi e delle mail scambiati con i due amici, la polizia stabilì che non si trattava di rapimento o di omicidio, ma di allontanamento volontario. All’oscuro di tutto, molti appassionati di misteri trattarono la vicenda come un X-File, alcuni addirittura come un caso di abduction: la strana sparizione del giovane fu messa in collegamento con la sua passione per l’ufologia. Ricordiamo che, in un’intervista, la madre raccontò che il figlio aveva lavorato ai libri fin dal 2013 e che era convinto che “avrebbero cambiato il destino dell’umanità”. E c’era chi vedeva in queste parole la conferma che Bruno Borges sarebbe stato fatto sparire, magari dai servizi segreti, per proteggere qualche inviolabile segreto.
Nel frattempo, i messaggi in codice furono decrittati: si trattava di un cifrario molto semplice (a ogni lettera era stato sostituito un simbolo). La famiglia decise di far pubblicare il primo libro e il 20 giugno uscì “TAC: Teoria da Absorção do Conhecimento” (Teoria dell’assorbimento di conoscenza), 191 pagine in cui Bruno presenta la propria visione della vita e dell’universo. Furono vendute circa 20.000 copie e il libro entrò nella classifica dei testi più venduti in Brasile.

Ma, l’11 agosto, Bruno Borges riapparve, per la gioia della sua famiglia. Alcino Júnior, l’ufficiale di polizia che indagò sul caso, dichiarò alla stampa che il giovane non sarebbe stato perseguito per il suo gesto: l’allontanamento volontario non è un reato. Bruno raccontò di aver passato in isolamento gli ultimi mesi pur non avendo mai lasciato lo Stato e in un’intervista affermò che lo scopo del suo “progetto” era quello di spingere le persone verso la ricerca della conoscenza.
Pertanto, era prevista l’uscita di un suo secondo libro, “Caminho para a Verdade Absoluta” (Cammino verso la verità assoluta).
A questo punto, forse a qualcuno sarà rimasta la curiosità di sapere cosa contiene il primo dei libri che dovrebbero “cambiare il destino dell’umanità”. Secondo Por Cauê Muraro, che l’ha recensito per il giornale locale Globo, si tratta di un saggio in cui il ragazzo di Acre spiega qual è lo scopo della vita, in uno stile tutto suo: lo scopo delle nostre esistenze sarebbe quello di accumulare la maggior conoscenza possibile, traendola dai saggi che ci hanno preceduti, ovvero da un elenco piuttosto curioso di “filosofi” in cui compaiono, tra gli altri, Leonardo da Vinci, Gesù Cristo, Platone, Nikola Tesla, Michael Jackson (solo uomini, peraltro). Questo percorso di conoscenza è possibile se si segue il metodo TAC (Teoria da Absorção do Conhecimento), che consiste nel liberarsi di pessime distrazioni tra cui in primo luogo il sesso, che ruba tempo prezioso e che rischia di avere un altro effetto collaterale: i figli (ulteriore perdita di tempo).
Per poi poter aumentare il proprio “tasso di assorbimento di conoscenza” è importante mangiare nel modo corretto: seguendo una dieta vegetariano/crudista, da alternare a periodi di digiuno. Ovviamente si raccomanda pure l’astensione da droghe e bevande inebrianti e si prescrivono periodi di isolamento totale. A seguire: disciplina e determinazione, secondo l’esempio di saggi come Kurt Cobain, Martin Luther King, Sigmund Freud e perfino Adolf Hitler!
Ultimo consiglio presente nel libro è quello di dormire poco: Borges suggerisce il sonno polifasico, pratica che, a suo dire, sarebbe stata adottata da numerosi dei suoi saggi preferiti, tra cui anche Gesù Cristo. Questo non assicurerà ai praticanti del metodo TAC una maggior felicità, anzi, li farà sicuramente soffrire. Ma li renderà più creativi. È questo ciò che egli definisce come “il vero scopo dell’intelligenza umana”.





Resta da chiedersi se tutto questo fosse necessario. Lo scopo era la promozione del libro?
In quest’epoca spingere la gente a leggere e magari a sborsare dei soldi per comprare un libro è un’impresa a dir poco titanica, che può far sembrare lecito ogni sotterfugio, specie se poi funziona. Peccato che questa vicenda provochi un grosso danno all’ufologia, in quanto fornirà ai suoi detrattori un valido elemento atto a mettere in dubbio tutte le altre scomparse e le morti misteriose.

1 commento:

  1. Resta da chiedersi se tutto questo fosse necessario. Lo scopo era la promozione del libro?
    In quest’epoca spingere la gente a leggere e magari a sborsare dei soldi per comprare un libro è un’impresa a dir poco titanica, che può far sembrare lecito ogni sotterfugio, specie se poi funziona. Peccato che questa vicenda provochi un grosso danno all’ufologia, in quanto fornirà ai suoi detrattori un valido elemento atto a mettere in dubbio tutte le altre scomparse e le morti misteriose.

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