Tra i casi ufologici, quello di Cussac (dipartimento del Cantal nella
regione dell’Alvernia-Rodano-Alpi) occupa un posto particolare perché nel 1977 fu
eseguita una contro inchiesta su richiesta del consiglio scientifico del GEPAN
(Groupe d'Études et d'Informations sur les Phénomènes Aérospatiaux
Non-identifiés) una unità
dell'agenzia spaziale francese (CNES).
Il 29 agosto 1967, verso le 10:30, durante una bella mattina soleggiata
sugli altipiani del centro della Francia, due giovani ragazzi controllano il
bestiame. Il cane pastore che accompagna i ragazzi, abbaia, avvertendoli che una mucca sta per saltare il
muretto di recinzione. Il giovane, all’epoca 13enne, si alzò per radunare le
mucche, quando si accorse che dall’altra parte della strada c’erano quattro
bambini che non conosceva.
Sorpreso da ciò che vide, il ragazzino chiamò la sorella e notò che verso
il basso c’é una sfera estremamente brillante. I due, a questo punto, si resero
conto che quelli che vedevano non erano dei bambini ma dei piccoli esseri neri,
la cui taglia non superava 120 cm. Le loro braccia erano lunghe e sottili,
mentre le loro gambe erano corte ed esili. Le teste erano di proporzioni
normali, ma il mento e il cranio sembravano più accentuati; tutti sembravano
portare una specie di barba. Due di essi erano in piedi accanto alla sfera, un
altro era inginocchiato davanti ad essa ed il quarto, in piedi, aveva nelle
mani qualcosa che i ragazzi definirono uno specchio, col quale li accecava. Il ragazzino
cercò di chiamarli, ma i quatto esseri raggiunsero precipitosamente la sfera. Il
primo di essi si sollevò da terra in verticale e si tuffò letteralmente dentro
la sfera, il secondo e il terzo fecero la stessa cosa, mentre il quarto, dopo
essersi sollevato, non entrò nella sfera, ma tornò a terra per raccogliere
qualcosa (forse lo “specchio”). La sfera cominciò a decollare seguendo una
traiettoria elicoidale. Emetteva un rumore e sembrava crescere a poco a poco di
diametro, mentre le vacche cominciarono a muggire. Il quarto essere si sollevò
di nuovo e raggiunse la sfera mentre si trovava ad un’altezza di quindici
metri, entrando all’interno nello stesso modo. Mentre si trovava in aria, i
ragazzi videro che aveva i piedi palmati.
Il cane abbaiava, le mucche continuavano a muggire ed un forte odore di
zolfo riempiva l’aria.
La controinchiesta comincerà nel 1978 con un equipe di investigatori del
GEPAN e dei membri consiglieri esterni qualificati, tra i quali un ex giudice
istruttore.
Il resoconto di questa nuova inchiesta
non concernono né i fatti, né i racconti precedenti, ma nuovi elementi, resi da
testimoni secondari rintracciati sul posto, che aggiungeranno indizi
supplementari e rinforzeranno la credibilità del caso. In particolare, un
gendarme che si era immediatamente recato sul posto dopo l’accaduto, aveva
trovato delle tracce sul terreno nel posto indicato dei ragazzi e aveva notato
un forte odore di zolfo. In seguito, un altro testimone si fece avanti,
affermando di essersi trovato nella soffitta del granaio vicino al luogo della
manifestazione, e di ricordarsi perfettamente del sibilo molto differente da
quello di un elicottero dell’epoca.
Le ricostruzioni sul posto, in presenza dei due testimoni principali,
confermeranno tanto le deposizioni che le circostanze che seguirono
l’osservazione. I ragazzi, all’epoca, evocarono un forte odore di zolfo, ma
subirono soprattutto di disturbi di natura fisiologica, i loro occhi lacrimarono
per diversi giorni dopo l’accaduto. Questi fatti furono constatati dal medico
di famiglia e confermati dal padre dei ragazzi, allora sindaco del villaggio.
Il magistrato, nella conclusione di questa controinchiesta, diede il suo
parere sui testimoni e le loro testimonianze:
“Non esiste in questi diversi elementi alcun errore, nessuna discordanza che permetta di dubitare della sincerità delle testimonianze, né di sospettare ragionevolmente di un invenzione, uno scherzo, od una allucinazione. In queste condizioni, malgrado la giovane età dei testimoni principali, e benché i fatti che hanno raccontato, possano apparire straordinari, io penso che è realmente accaduto ciò che hanno osservato.”
Si resero conto che quelli che vedevano non erano dei bambini ma dei piccoli esseri neri, la cui taglia non superava 120 cm. Le loro braccia erano lunghe e sottili, mentre le loro gambe erano corte ed esili. Le teste erano di proporzioni normali, ma il mento e il cranio sembravano più accentuati; tutti sembravano portare una specie di barba.
RispondiElimina