Mr. Edmond Champagnac, ex ufficiale d’artiglieria ed anziano capo dei
servizi tecnici d’Air-France in Madagascar, ormai in pensione, testimoniò
davanti a un comitato d’inchiesta, al riguardo di un fenomeno prodottosi il 14
agosto 1954 a Tananarive, osservato da parecchie centinaia di testimoni.
Alle ore 17:00, il personale dell’agenzia Air-France era in attesa dell’arrivo
della posta, qualcuno vide nel cielo una grossa “palla” verde che si spostava a
grande velocità.
Il primo pensiero dei testimoni fu che si trattasse di un meteorite. Il
bolide sparì dietro una collina e tutti pensando che si sarebbe schiantato,
erano in apprensione poiché si aspettavano di udire un boato. Ma la “palla”
verde riapparve un minuto dopo, sorvolando gli osservatori. Apparve come una
sorta di pallone da rugby, metallico, preceduto da una lente verde che emetteva
fiamme.
Secondo la stima dei testimoni, l’oggetto aveva la lunghezza di un DC4,
ovvero una quarantina di metri. La lente verde lo precedeva di circa 40 metri ed
emetteva delle fiamme abbastanza lunghe. L’oggetto sorvolò Tananarive ad un
altezza stimata tra i 50 e 100 m (stima resa possibile per comparazione con una
collina situata nelle vicinanze).
Mentre l’oggetto si spostava, le luci dei negozi si spegnevano e gli
animali manifestavano una reale inquietudine. Non è un dettaglio da poco:
passando sopra il parco di zebù (uno spiazzo dove gli allevatori radunavano gli
armenti, per venderli) l’oggetto provocò una violenta reazione di paura, mentre
abitualmente gli animali non reagivano quando gli aerei d’Air-France
sorvolavano il parco a bassa quota. Eppure, l’oggetto, al contrario degli
aerei, era assolutamente silenzioso.
Dopo aver sorvolato Tananarive, l’oggetto ripartì verso ovest.
Due o tre minuti dopo, un oggetto identico fu osservato a 150 km di distanza sopra una fattoria scuola; gli animali ebbero la stessa intensa reazione di panico. Se si trattava della stessa navicella osservata a Tananarive (come suggerisce la sua descrizione, anche se non si può assolutamente provarlo) allora la sua velocità doveva essere di circa 3000 km/h.
Secondo Champagnac, il Generale Fleurquin, comandante in capo a Madagascar, riunì una “Commissione scientifica” per condurre un inchiesta su questi fenomeni. Purtroppo, non é stata trovata alcuna traccia di questa inchiesta negli archivi dell’Aeronautica Militare, i dati raccolti provengono dal bollettino n. 6 del GEPA (Gruppo di Studi dei Fenomeni Aerospaziali) del secondo trimestre 1964.
Mentre l’oggetto si spostava, le luci dei negozi si spegnevano e gli animali manifestavano una reale inquietudine. Non è un dettaglio da poco: passando sopra il parco di zebù (uno spiazzo dove gli allevatori radunavano gli armenti, per venderli) l’oggetto provocò una violenta reazione di paura, mentre abitualmente gli animali non reagivano quando gli aerei d’Air-France sorvolavano il parco a bassa quota. Eppure, l’oggetto, al contrario degli aerei, era assolutamente silenzioso.
RispondiEliminaMolto molto interessante.
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