Quando Guglielmo Marconi mise a punto la prima radio, con sua sorpresa, captò dei segnali. Chi trasmetteva? Marconi cercò di capirlo ma, con la rapida diffusione del mezzo, le trasmissioni radio si moltiplicarono e l’indagine si concluse con un nulla di fatto.
La vicenda che andiamo a raccontare è documentata anche dalle copie che il New York Times conserva nei suoi archivi, oggi disponibili anche su internet.
Nel 1907 Guglielmo Marconi fece degli sudi su fenomeni inspiegabili, presumibilmente di origine non umana ma, di carattere intelligente. Egli fu sul punto di credere che si trattasse di comunicazioni aliene dirette agli abitanti della Terra; cosa che affermò pubblicamente nel 1919, dichiarando che i segnali sconosciuti captati dalle radio di tutto il mondo non erano di origine terrestre. Dello stesso parere era anche Nikola Tesla.
Nella primavera del 1921 mentre l’inventore della radio stava svolgendo esperimenti nel mediterraneo, rivelò la presenza di onde sconosciute e regolari. Onde lunghissime, oltre 30 km, mentre a quel epoca la massima lunghezza d’onda era di 14 km. Si trattava di un codice persistente e sconosciuto, captato già nel 1901 dalla rudimentale attrezzatura dello scienziato Nicola Tesla, quindi, in un periodo in cui le trasmissioni radio ancora non esistevano.
Si notò che il fenomeno si ripeteva periodicamente quasi ogni anno e così Guglielmo Marconi lo fece intercettare contemporaneamente nel Mediterraneo e in Sud America, cercando invano di rilevarne la provenienza. Realizzò soltanto che il segnale era più forte quando Marte era più vicino alla Terra.
Si ebbe allora una cooperazione internazionale per una prova di ascolto globale, organizzata dal prof. David Todd (docente di astronomia dell’Ist. Amherst). Si chiese che tutti i paesi dotati di stazioni trasmittenti ad alta potenza chiudessero le trasmissioni per cinque minuti ogni ora dalle 23:50 del ventun agosto alle 13:50 del giorno ventitré, cioè nei giorni in cui Marte si trovava alla distanza minima dalla Terra. La proposta, come sappiamo, non fu accolta.
Guglielmo Marconi fece degli sudi su fenomeni inspiegabili, presumibilmente di origine non umana ma, di carattere intelligente. Fu sul punto di credere che si trattasse di comunicazioni aliene dirette agli abitanti della Terra; cosa che affermò pubblicamente nel 1919, dichiarando che i segnali sconosciuti captati dalle radio di tutto il mondo non erano di origine terrestre. Dello stesso parere era anche Nikola Tesla.
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