E pensare che già nel 1948, negli U.S.A., l’U.S.A.F. aveva dato vita alla prima commissione d’inchiesta (Project Sign) sulle strane “cose” che apparivano nei cieli americani. L’U.S.A.F. pensava di poter risolvere rapidamente il mistero di questi oggetti non identificati, presupponendo che fossero tali solo agli occhi di osservatori casuali e inesperti, mentre l’analisi dei fatti, da parte di personale tecnico qualificato avrebbe dissolto ogni dubbio. Tuttavia, l’identificazione sistematica dei rapporti si rivelò impossibile, tanto che nel 1953 l’U.S.A.F. dovette ammettere di non essere riuscita a spiegare circa il 27% dei casi presi in esame.
Intanto, in Italia, l’interesse del pubblico per gli U.F.O. non superava il livello della momentanea curiosità. Questo era, purtroppo, il terreno su cui cresceva l’ufologia italiana. Perciò, quando un noto studioso straniero chiese agli ufologi (dilettanti) italiani la casistica completa riguardante il nostro paese, nessuno dei gruppi (isolati) fu in grado di fornirli.
Nel Gennaio del 1966 nacque, a Milano, il C.U.N. (Centro Unico Nazionale per lo studio dei fenomeni ritenuti extraterrestri), esso costituì il più importante tentativo di fondare un’ufologia italiana che reggesse a livello internazionale. Fallì nell’obiettivo di divenire una sorta di federazione di gruppi ufologici, tuttavia, divenne il più autorevole tra i tanti centri sparsi per l’Italia.
I gruppi di ricerca sugli U.F.O., sorti fin dal Settembre 1971, per sollecitazione di Dario Spada, di Milano, della redazione de “IL GIORNALE DEI MISTERI” comparvero in ogni parte d’Italia ed erano formati principalmente da giovani. I rapporti sugli avvistamenti, di solito, confluivano al S.U.F. (Sezione Ufologica Fiorentina).
Già nel 1948, negli U.S.A., l’U.S.A.F. aveva dato vita alla prima commissione d’inchiesta (Project Sign) sulle strane “cose” che apparivano nei cieli americani. L’U.S.A.F. pensava di poter risolvere rapidamente il mistero di questi oggetti non identificati, presupponendo che fossero tali solo agli occhi di osservatori casuali e inesperti, mentre l’analisi dei fatti, da parte di personale tecnico qualificato avrebbe dissolto ogni dubbio.
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