Ventisei marzo del 1880. Un tranquillo venerdì sera
nella piccola Galisteo Junction, una cittadina del Nuovo Messico (l’odierna
Lamy). Il treno, proveniente dalla vicina Santa Fé, era arrivato e già
ripartito e l'agente ferroviario, finita la sua giornata di lavoro, chiuso il
magazzino della stazione, uscì con due amici per una breve passeggiata.
Improvvisamente udirono alcune voci che, stranamente, sembravano provenire dal
cielo. I tre uomini alzarono gli occhi e videro un oggetto di mostruosa grandezza
che si avvicinava rapidamente da ovest, volando talmente basso che si potevano
distinguere alcuni fregi abilmente disegnati sull'esterno dello strano veicolo.
All'interno, gli occupanti (circa 10), che sembravano normali esseri umani,
stavano ridendo e gridando in una lingua sconosciuta e da terra fu udita anche
della musica, sempre proveniente dall'oggetto volante. Quest'ultimo era a forma
di pesce, una specie di sigaro con la coda e si spostava nel cielo grazie a un
enorme ventaglio. Mentre passava sopra i tre amici, uno degli occupanti gettò
alcuni oggetti. L'agente ferroviario e i suoi amici ne recuperarono uno subito,
si trattava di un bel fiore con attorno una striscia sottile di carta-seta
sulla quale si trovavano dei caratteri che ai tre uomini ricordarono i disegni
che avevano visto sui contenitori di tè giapponesi. Subito dopo, l’aeronave si
alzò in cielo per dirigersi velocemente verso oriente. Il giorno dopo alcuni
ricercatori trovarono una tazza. Era uno degli oggetti che i testimoni avevano
visto gettare dalla «macchina», ma che non era stato possibile localizzare a
causa dell'oscurità. “L'oggetto era di
foggia assai particolare” riportava il Santa Fe Daily Nero Mexican “completamente differente da ogni altro
oggetto usato in questo paese”. L'agente della ferrovia prese il fiore e la
tazza e li mise in mostra. Tuttavia, prima che finisse il giorno, questa prova
materiale del passaggio del primo oggetto volante non identificato era
scomparsa. Infatti, la sera stessa, un misterioso signore, identificato solo
come - un collezionista di curiosità - comparve nella cittadina, esaminò i
reperti, suggerì l'idea che fossero di origine asiatica e offrì per essi una
somma di denaro così alta, che l'agente non ebbe nessuna difficoltà ad
accettare. Il collezionista raccolse i suoi acquisti, si allontanò e non fu mai
più visto.
Pertanto, sembrerebbe che la storia dell'aviazione
non cominci il 17 dicembre del 1903, giorno in cui l'aereo dei fratelli Wright
volò per 12 secondi a Kitty Hawk, ma assai prima che i due inventori scoprissero i
segreti del volo: di costruire, cioè, quello che un articolo apparso su Scientific
American chiamava “La vera macchina volante”.
Non sappiamo cosa ci facesse un enorme sigaro volante
sopra il Nuovo Messico, nel 1880. Secondo il parere dell'esperto inglese
Charles H. Gibbs Smith, una simile macchina volante non doveva esistere a
quell'epoca. “...Posso affermare con
certezza – disse - che prima del
1910, nel Nord America, i soli velivoli che potessero trasportare passeggeri
erano le mongolfiere e gli aerostati” ed è altamente improbabile che
potessero essere scambiati per qualcos'altro, poiché non esisteva alcun tipo di
dirigibile o altra macchina volante simile.
Peccato che, prima che finisse il giorno, questa prova materiale del passaggio del primo oggetto volante non identificato era scomparsa. Infatti, la sera stessa, un misterioso signore, identificato solo come - un collezionista di curiosità - comparve nella cittadina, esaminò i reperti, suggerì l'idea che fossero di origine asiatica e offrì per essi una somma di denaro così alta, che l'agente non ebbe nessuna difficoltà ad accettare. Il collezionista raccolse i suoi acquisti, si allontanò e non fu mai più visto.
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