Le cosiddette “scie chimiche” sono una bufala, in quanto vengono spacciate normali scie di condensazione,
generate da fenomeni naturali, per delle fantomatiche scie chimiche rilasciate
intenzionalmente. Nonostante che professionisti del settore come, piloti o
meteorologi, non credano all’origine artificiale delle scie chimiche, c’è
sempre chi sostiene il contrario ma, non si tratta mai di
professionisti. Spesso, sono persone che ne parlano senza conoscere
affatto l’argomento.
Secondo questi complottisti, le scie chimiche non
avrebbero nulla a che vedere con i fenomeni naturali; sarebbero delle emissioni
di sostanze chimiche rilasciate intenzionalmente nei cieli di gran parte del
pianeta. I gas (o gli aereosol) solitamente bianchi, uscirebbero da erogatori applicati sulle ali di aerei privi di segni di riconoscimento. Si tratterebbe di
operazioni militari tenute segrete.
L'emissione di queste sostanze sarebbe dannosa per
la salute, in quanto le scie conterrebbero polveri di bario, alluminio o altri
polimeri (filamenti di silicio).
Sulle scie si forniscono una quantità di ipotesi, tutte
diverse. Si va dall'essere parte dal progetto di difesa satellitare a un progetto per la modifica del clima (HAARP),
passando per ipotesi di guerra chimica e/o batteriologica, al condizionamento
mentale ed altro ancora.
In realtà, le scie di condensazione sono linee
prodotte dalle emissioni vaporose emesse dai motori degli aerei, sia a pistoni,
sia a reazione, che operano ad alta quota, o comunque ad una quota nel quale la
temperatura e la conformazione dell’aria, dell’umidità e della temperatura, ne
favorisce lo sviluppo spontaneo.
I primi seri studi sulle scie di condensazione
risalgono al 1920 e si intensificarono negli anni a seguire durante la seconda
guerra mondiale. Dal punto di vista strategico, infatti, le “contrails” (nome
tecnico che identifica le scie di condensazione) erano un aspetto altamente
negativo che vanificava totalmente l’effetto sorpresa derivante dalla guerra
aerea. I bombardieri ad alta quota venivano avvistati con grande anticipo
proprio a causa delle scie di vapore prodotte dai loro motori. Questo problema,
fonte di numerosissimi studi, non è mai stato risolto, dal momento che esso
scaturisce da un evento fisico naturale dei gas caldi e della combustione a cui
non è possibile far fronte in alcun modo. Le scie “contrail” sono composte
prevalentemente da acqua sotto forma di minuscoli cristalli di ghiaccio. Il
motore (parliamo di quello a reazione, il più usato) emette durante il suo
funzionamento un grande quantità di vapore acqueo nell’aria circostante. Questo
vapore d’acqua è prodotto dalla combustione del carburante. Vengono prodotte,
contemporaneamente, particelle infinitesimali (aerosol), che formano un nucleo
sul quale possono condensare piccole gocce d’acqua. Le contrails si formano
quando queste gocce d’acqua gelano all’istante formando una lunga scia formata
da aghi di ghiaccio. La persistenza delle scie dipende dall’umidità
atmosferica. Se c’è ne poca, le scie evaporano rapidamente (scie di corta
durata); se c’è ne molta, la scia continuerà a crescere (scie persistenti).
Queste ultime possono resistere per parecchie ore e possono crescere
notevolmente in larghezza e altezza. Possono anche espandersi notevolmente per
effetto dei venti alla quota di volo e quando succede, queste scie divengono in
seguito impossibili da distinguere da un Cirro naturale.
L’unico “pericolo” tra virgolette rappresentato
dalle contrails è riassumibile in due voci:
- lieve schermatura della luce solare a svantaggio del calore respinto.
- difficoltà nella navigazione aerea a vista.
Nel primo caso, le contrails, soprattutto quelle
che hanno molta persistenza e subiscono un grande dilatazione a causa dei venti
in quota, contribuiscono ad abbassare lievemente il livello luminoso del sole sulla
Terra. Ma non solo. Esse riflettono meno luce solare rispetto alla quantità di
calore che trattengono e il bilancio tra la luce solare che giunge sul pianeta
e il flusso energetico uscente risulta leggermente alterato, per cui inducono
un aumento della copertura nuvolosa a livello globale che contribuirà al
cambiamento a lungo termine del clima terrestre. Non allarmatevi, in parole
povere: svolgono lo stesso identico effetto di qualunque altra nuvola di tipo
Cirrostatico (tipica nuvola formata da cristalli di ghiaccio, velata e
lievemente schermante). Tuttavia, vista l’esiguità delle contrails rispetto
all’enormità del cielo, non rappresentano in alcun modo un danno ambientale
così catastrofico come si è soliti pensare con troppa leggerezza. Un’industria
elettrica funzionante a carbone produce per ogni ora di funzionamento migliaia
di volte più inquinamento da gas tossici ed effetto serra di un moderno
aeroplano civile.
Il secondo punto, quello riguardante la navigazione
aerea è del tutto ininfluente ai giorni nostri. Gli aerei di linea non operano
in VFR (tranne in casi particolari) bensì in IFR e le contrails sono talmente
irrisorie da non essere neppure viste dai “radar meteo” a bordo degli aerei.
A questo punto è doverosa una precisazione di fondamentale
importanza: Le contrails, ossia le scie
bianche che vediamo in cielo, non sono fumo! Sono semplicemente nuvole bianche
di vapore. La piccola percentuale di fumo di scarico presente in esse non si
vede minimamente. Non si commetta, pertanto, l’errore di osservare un aereo ad
alta quota e credere che quella scia sia fumo. Il fumo, o gas di scarico dei
motori a reazione, lo si può osservare solo recandosi in un aeroporto ed
assistendo ai decolli e agli atterraggi dei liners. Noterete che tale fumo (di
colore marrone-nero) è molto diradato, tanto che su alcuni aerei propulsi con
moderni turbo fan, ad alto rapporto di diluizione, neppure lo si vede.
Nonostante che professionisti del settore come, piloti o meteorologi, non credano all’origine artificiale delle scie chimiche, c’è sempre chi sostiene il contrario ma, non si tratta mai di persone competenti. Spesso, le persone che ne parlano, non conoscono affatto l’argomento.
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