È documentato che nel 1933, in Italia, ci fu un’ondata
di avvistamenti di navicelle aliene che portò il governo fascista a
interessarsi del fenomeno e ad incaricare degli studiosi per le indagini del caso.
Nel Giugno del 1933 un velivolo alieno atterrò (o
forse si schiantò) in Lombardia. Della questione, se ne occupò direttamente il
Duce che istituì una gruppo segreto di ricerca sui veicoli alieni. Dell'evento,
infatti, si occupò il gruppo denominato RS/33 che aveva
nell'O.V.R.A. (la polizia segreta fascista) il suo braccio destro. Il gruppo
era presieduto da Guglielmo Marconi. Oltre alla tecnologia aliena recuperata
nel 1933, fu raccolta e archiviata molta documentazione, comprese
foto e filmati di UFO. Gli eventi sono provati da eccezionali documenti dell’epoca,
ritenuti autentici e rintracciati solo nel 1996. Si ritiene che l’archivio
fosse più ampio: purtroppo, la documentazione raccolta dal team fascista fu requisita dalla GESTAPO per l’avvio di un programma simile
nazista. Con la sconfitta della Germania ad opera delle forze alleate e in
seguito al disfacimento dello stato nazista, i documenti non furono mai più
ritrovati.
Sono stati rintracciati anche i progetti di un
disco volante realizzati, probabilmente, da studi di retro ingegneria, realizzati
grazie al recupero del disco
volante osservato nel 1933.
Forse proprio partendo da questo studio, Guglielmo Marconi
realizzò negli anni successivi, un'arma segreta conosciuta con il nome di
"raggio della morte", che aveva la capacità di fermare il
funzionamento di qualsiasi veicolo a motore e di qualsiasi apparecchiatura
elettrica. Esperimenti segreti, di cui vi è traccia storica, riferiscono di un
dispositivo capace di arrestare il motore di auto ed aerei.
Lo stesso Mussolini, intervistato, rilasciò informazioni su degli esperimenti effettuati
da Marconi con il raggio della morte: "sulla strada di Ostia, ad Acilia, fermò i
motori delle automobili, delle motociclette e dei camion. L'esperimento venne ripetuto sulla
strada di Anzio con i medesimi risultati. Ad Orbetello due apparecchi
radiocomandati vennero incendiati a oltre duemila metri di altezza."
L’azione di quest'arma segreta era molto
somigliante agli effetti d’interferenza elettromagnetica ampiamente descritti dalle
persone che, in automobile, hanno avuto incontri ravvicinati con veicoli
alieni. Mussolini rimase affascinato da quest'arma e fece pressione su Marconi
affinché la si potesse utilizzare in ambito militare. Marconi, invece, era
contrario all'utilizzo bellico della sua invenzione. Morì inaspettatamente,
portandosi nella tomba il segreto della sua invenzione (per approfondimenti, si
rimanda al post: “Guglielmo Marconi e il suo raggio della morte” pubblicato in questo sito).
È interessante notare come, già negli anni '20,
l'inventore inglese Grindell Matthews realizzò un marchingegno in grado di
produrre gli stessi effetti del raggio della morte di Marconi, ma con un raggio
d'azione limitato a 18 metri. Fu proprio il limitato raggio d'azione a far
bocciare il progetto dal Ministro dell'Aviazione inglese.
Nella seconda metà degli anni novanta, il Consiglio
Scientifico dell'Aeronautica Militare Statunitense (AFSAB) divulgò le
prospettive di sviluppo dell'American Air Force, con menzione dell'esistenza di
armi a microonde ad alto potenziale in grado di bloccare qualunque tipo di
motore a combustione, di interferire sui sistemi elettronici degli aerei e di
causare interruzioni di energia elettrica. Si tratta certamente dello stesso
raggio della morte che Marconi aveva realizzato molti anni prima, probabilmente,
partendo da studi di retro ingegneria su veicoli alieni recuperati dopo lo
schianto.
Lo stesso Mussolini, intervistato, rilasciò informazioni su degli esperimenti effettuati da Marconi con il raggio della morte: "sulla strada di Ostia, ad Acilia, fermò i motori delle automobili, delle motociclette e dei camion. L'esperimento venne ripetuto sulla strada di Anzio con i medesimi risultati. Ad Orbetello due apparecchi radiocomandati vennero incendiati a oltre duemila metri di altezza."
RispondiEliminaIo sapevo che Mussolini diede ai tedeschi il velivolo che cadde il Italia, ecco perché i tedeschi avevano iniziato a costruire dischi armati.Avevo anche un telegramma che il duce fece, ma purtroppo l'ho perso
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