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domenica 29 aprile 2012

TEMPESTA NEL DESERTO

 

“Operazione locusta” è il racconto che prende spunto da una lettera dal fronte. Descrive, per sommi capi, le vicende di un pilota italiano, Lo coglie nell'atto in cui scriveva a sua moglie, le raccontava degli uomini, degli equipaggi, di come scherzavano tra loro: in volo c’era un'atmosfera goliardica che serviva a stemperare la tensione.
Molti anni dopo, mentre rovistava nei cassetti, trovò per caso quella lettera e sul filo dei ricordi, ritornò con la mente in Africa, al tempo in cui, poco più che trentenne, era un brillante pilota militare.
Alla fine, la rimise dove l’aveva scovata pensando che, un giorno, qualcun altro potrà trovarla. Forse suo figlio, che gli fa tante domande, che a volte gli chiede: - papà, com’era la guerra? Hai mai avuto paura? Hai mai visto morire qualcuno? –
Gli dice anche: - papà, da grande farò il pilota. – La qual cosa lo riempie d’orgoglio.
Tuttavia, spera vivamente, che non debba mai ritrovarsi in Africa, come suo padre e suo nonno prima di lui, per combattere ancora un’altra guerra.
Era giusta o sbagliata quella guerra? Forse, l'unica cosa buona di una guerra è la sua fine. Lui, però, non si è mai posto quella domanda: era un militare, faceva il suo dovere, in fondo, era pagato per quello. Si era arruolato perché voleva volare sui jet ma, fin dall’inizio, era consapevole che poteva capitargli di andare in guerra e non si sarebbe tirato indietro.


sabato 28 aprile 2012

UNIVERSI PARALLELI

Alan Turing ha un sogno ricorrente. Sogna di rincasare parcheggiando una strana macchina nei pressi di un edificio trasparente. Non sa che questo sogno nasconde un desiderio che sarà realizzato attraverso l’azione di uno straordinario quanto inconsueto catalizzatore. Se state pensando alla lampada di Aladino vi sbagliate: si tratta di una spada che appare altrettanto magica. L’arma lo porterà, volente o nolente, in un altro mondo, uguale a questo ma dove la storia e in particolare la sua storia, ha avuto un esito diverso. Nello stralcio che segue lo troviamo al cospetto del gran capo Wambleeska che gli espone, a parole sue, il concetto di quarta dimensione.




Non l’aveva con se (la spada): nella sala del governo si entra disarmati. Il Gran Capo fece un cenno a uno dei suoi uomini e subito la spada fu prelevata e portata nelle sue mani. Dopo averla osservata affermò: - capisco. Non vieni da molto lontano: il tuo mondo è qui, in una piega dello spazio. -
- Dev’essere estremante piccolo!
- Alan, le grandezze possono trarre in inganno.
Prese un libro e ne strappò una pagina.
- Sia che tu guardi questa pagina in lungo, sia che tu la guardi in largo, le sue dimensioni ti sembreranno notevoli, specie se raffrontate al profilo del foglio che è sottilissimo. Sto cercando di spiegarti la quarta dimensione ricorrendo a un oggetto, il foglio, che di dimensioni ne ha tre.
- Comprendo.
- Tuttavia – continuò - per capire dovrai immaginare un mondo a due sole dimensioni. In quel mondo il nostro foglio sarebbe un rettangolo: largo e lungo ma, senza profondità. Guardandolo di profilo vedresti una linea.
- Sì, il profilo del foglio ha uno spessore, seppure sottilissimo, mentre una linea è un ente geometrico dotato di sola lunghezza: non ha spessore!
- Se i fogli di questo libro fossero piani geometrici, non avrebbero spessore e, di conseguenza, non avrebbe spessore neanche il libro anche se composto da molteplici fogli.
- Non ci avevo mai pensato.
- Ora puoi capire come gli universi paralleli si compenetrino e come l’universo può essere grande oppure piccolo: dipende da come lo si osserva.
- Ma come sono arrivato fin qui?
- Alan, tu vedi il profilo del foglio perché ha un minimo di spessore, ma se fosse solo una linea sarebbe invisibile.
- Perciò quella linea è qui da qualche parte, e rappresenta la linea di confine tra un universo probabile e l’altro.
- Hai detto bene Alan: linea di confine.

venerdì 27 aprile 2012

CAMMINARE FA BENE

Cammina che ti passa: il mal di schiena, il torcicollo e la cellulite! L'esercizio del camminare, infatti è indicato per qualsiasi tipologia di persona. Nonostante si tratti di un movimento molto semplice, che non implica grandi sforzi, i suoi benefici sono grandi.
Quaranta minuti di camminata veloce sono altrettanto fruttuosi di trenta minuti di corsetta lenta (jogging), perché si bruciano lo stesso numero di calorie; la camminata però non va eseguita in un modo qualsiasi: cercate di tenere il busto eretto e di non piegare troppo le ginocchia. Ad ogni passo, appoggiate prima il tallone e poi tutta la pianta del piede, mantenete un respiro regolare. Riservate almeno tre-quattro volte a settimana uno spazio alla camminata, per avere risultati notevoli anche dopo solo un mese. Oltre a sentirvi meglio, probabilmente perderete pure un po’ di peso, e se avete un po’ di cellulite sarà seriamente danneggiata da quest'attività salutare.

giovedì 26 aprile 2012

IL GIRO DEL MONDO IN OTTANTA GIORNI

Editore: Rizzoli

“Il giro del mondo in 80 giorni” è uno dei classici della letteratura per ragazzi. Scritto da Jules Verne nel 1873, narra le vicende di Phileas Fogg e del suo cameriere e compagno di viaggio francese Passepartout intenti a circumnavigare il mondo in 80 giorni. La ricompensa per la loro audacia è la vincita di 20.000 sterline, frutto di una scommessa tra Phileas Fogg e i suoi amici del Reform Club.
Caratterialmente Phileas Fogg è un uomo ricco, riservato e con rigide abitudini. Non è sposato e i suoi rapporti umani sono molto ristretti: comprendono esclusivamente i compagni del Reform Club. Apparentemente rigido ed insensibile, il protagonista della storia, nel corso del viaggio stringe una profonda amicizia con il suo cameriere Passepartout, che lo porterà a rischiare di perdere la sua scommessa e metà del suo patrimonio, pur di salvargli la vita. Durante il viaggio, poi, i due amici salveranno da morte certa anche Mrs. Auda una giovane ragazza alla quale, alla fine, Phileas dichiarerà il suo amore.
Il viaggio, apparentemente tranquillo e senza particolari problemi, si rivela particolarmente avventuroso e ricco di imprevisti e colpi di scena. Phileas e Passepartout attraverseranno interi continenti e solcheranno le acque di interminabili oceani ma proprio quando il viaggio pare giunto quasi al termine e i due viaggiatori assaporano già il gusto della vittoria, la fortuna sembra voltar loro le spalle. Ad ogni modo, Phileas, alla fine del viaggio, è comunque un uomo ricco: nonostante abbia quasi dilapidato il suo patrimonio, ha trovato Mrs. Auda, l’amore della sua vita e Passepartout, un vero amico.

lunedì 23 aprile 2012

PERSONE SCOMPARSE



Giovanni Aquilante era un contadino e viveva a Gricignano (CE). Un giorno, il nove dicembre del 1954, uscì per andare a lavorare nei campi e non rientrò a casa, provocando la preoccupazione dei familiari che non furono in grado di rintracciarlo. Due giorni dopo Giovanni tornò dai suoi. Apparve in buona salute ma silenzioso e disgustato. Rimase in preda allo shock per alcuni giorni poi finalmente si decise a parlare. Rivelò ai familiari che, mentre lavorava nei campi, era stato avvicinato da due piccoli esseri, vestiti in modo strano, che lo presero per mano. Lui cominciò così a galleggiare nell’aria intraprendendo un viaggio verso luoghi ignoti. Due giorni dopo, quegli omini lo rilasciarono con la promessa che, un giorno, sarebbero tornati. Da allora Giovanni non fu più lo stesso e fino alla sua morte visse nel timore di essere di nuovo rapito dagli extraterrestri. L’unica cosa buona di tutta la vicenda fu la totale scomparsa di una malattia alle ossa che, fino ad allora, gli aveva provocato enormi fastidi.


Quello di Aquilante è stato il primo caso del genere in Europa e il secondo nel mondo dopo quello avvenuto nel 1947 in Iran che però non ebbe “successo” poiché gli alieni non riuscirono a rapire un certo Ghaseme Fili, il quale, dal balcone di casa sua si sentì attratto da una forza magnetica che lo stava trascinando verso un oggetto luminoso che nel frattempo volava nel cielo. Il fenomeno, con il tempo, si è arricchito d’innumerevoli altri casi, alcuni anche molto noti perché portati alla ribalta dai mass media. Le abduction, come si chiamano oggi, sono storie tutte uguali, nonostante siano vissute e raccontate da gente di diverse origini, cultura, lingua e religione. Ma cosa succede a quelli che non fanno più ritorno? Le persone che spariscono senza lasciare traccia sono in numero enorme, sconsiderato. Si può supporre che alcune si siano allontanate volontariamente, molte altre sono vittime di eventi criminosi, ma tante altre ancora spariscono senza alcuna ragione. Scompaiono in condizioni impossibili, da luoghi dove nessun altro era presente e dove nessuno è stato visto avvicinarsi o allontanarsi.


Vi rimando alla lettura del mio racconto “L’ultima spiaggia” che offre una spiegazione plausibile. La questione sembra maledettamente simile a quelle attività umane, inerenti la cattura e l’uccisione di animali, anche di specie protette, per procurarsi parti organiche da utilizzare in medicina, in gastronomia o in altri ambiti. Le similitudini con i rapimenti alieni senza rilascio ci sono e sono forti. Sembra quasi che gli alieni facciano con la nostra specie ciò che noi umani facciamo con gli animali.

domenica 22 aprile 2012

ALWAYS (PER SEMPRE)


Pete, temerario pilota dell'aviazione antincendi, muore durante una missione, lasciando l'amata Dorinda. Giunto nell'aldilà, l'angelo Hap lo invita a tornare sulla terra, come fantasma, con la missione di aiutare il giovane inesperto Ted a prendere il suo posto nell'aviazione. Il problema è che Ted è intenzionato anche a prendere il suo posto nel cuore di Dorinda.
Always, di Steven Spielberg, è un film pieno d’amore: dall’amore infantile per grandi oggetti-giocattolo (quali possono essere gli aerei), all’amore quello “serio”. E' la pietosa bugia che ci ripetiamo per lenire i dolori più atroci, ovvero che l’amore possa vincere anche la morte che almeno qui, nel film, ci sembra divenire, per una volta, vera.

sabato 21 aprile 2012

COLAZIONE DA TIFFANY


Editore Garzanti

“Colazione da Tiffany” di Truman Capote, uno dei grandi classici della letteratura internazionale, è un romanzo (anzi un racconto lungo) che si legge tranquillamente in meno di un giorno, diverso dal film diretto da Blake Edwards, ma non per questo meno bello. Chi non ha letto il romanzo e non ha visto il film, influenzato dal nome della lussuosa gioielleria che da il titolo al libro, nonché dall’elegante immagine glamour della Hepburn ha della storia un’immagine distorta, come di una trama leggera ricca di pranzi alla moda e belle donne.
Niente di tutto questo in realtà, basta fare una riflessione sul suo autore che amava dire di sé: “Sono un alcolizzato. Sono un tossicomane. Sono un omosessuale. Sono un genio.” I demoni che inseguivano Truman Capote erano parecchi, tanto che lui stesso dirà nel 1948, all’indomani dell’uscita di Altre voci, altre stanze, di averlo scritto nel tentativo di esorcizzare le proprie paure e i propri demoni.
Colazione da Tiffany” è ambientato, contrariamente a quanto si possa pensare, non in costosissimi e lussuosi hotel ma in piccoli appartamenti in affitto, quelli abitati rispettivamente dalla bella e affascinante Holly Golightly e dal suo vicino di casa, la nostra voce narrante.
La protagonista non è una ricca dama dell’alta società ma quella oggi definiremmo una escort. Una ragazza frizzante, che affascina e ammalia con il suo anticonformismo, ricordiamo che il periodo in cui si svolgono i fatti, il 1958 americano, è fortemente schiavo del puritanesimo. Una ragazza, sebbene intelligente e determinata, non priva di una certa ingenuità, che la porterà a rimanere vittima involontariamente di una storia di droga.
Come nella pellicola di Blake Edwards si fa fatica a non innamorarsi dell’insicura e capricciosa Holly Golightly (interpretata magistralmente nel film di Edwards da Audrey Hepburn). Il finale proposto da Capote si inserisce meglio nel contesto rispetto a quello del film: meno romantico, ma decisamente più in linea con la sua protagonista.

giovedì 19 aprile 2012

IL NOME DELLA ROSA


Editore: Bompiani


Uno dei romanzi più letti e conosciuti del Novecento. Una storia coinvolgente che ha saputo incantare il pubblico a ogni latitudine, dai lettori pendolari in bilico su treni infiniti agli studenti universitari che già riconoscevano Umberto Eco come uno dei padri della filologia contemporanea.
Un romanzo che dalle prime pagine può apparire ostico, grazie all’abilità dell’autore nel costruire uno stile in grado di rendere la suggestione del linguaggio medievale. Ma basta poco per adattarsi e farsi trascinare indietro nel tempo, attraverso il più antico degli stratagemmi letterari: quello del manoscritto ritrovato, firmato da un certo frate Adso da Melk, che tratta dei fatti oscuri avvenuti in un monastero benedettino dalla località imprecisata, “tra Lerici e Turbe”. Una serie di orrendi delitti sconvolge la tranquilla vita del convento. Un frate francescano ex inquisitore, Guglielmo da Baskerville, viene inviato sul posto a indagare. Adso lo segue in qualità di giovane novizio. Ben presto si renderanno conto che dietro i delitti scorre la vita oscura dell’abbazia, fatta di segreti inconfessabili, sullo sfondo di un panorama religioso e politico frastagliato. Un mondo solo in apparenza perfetto in cui nessuno può davvero essere considerato innocente.
Un romanzo che si presta a più livelli di lettura. Una ricostruzione storicamente impeccabile e ricca di pathos. Dal libro, tradotto in più di 40 lingue, è stato tratto un fortunato film che vedeva Sean Connery vestire il saio di Guglielmo da Baskerville, mentre Adso era interpretato da un giovanissimo Christian Slater. Il film ha il merito di essere riuscito a tradurre in linguaggio cinematografico un libro molto complesso, ma inevitabilmente si perde gran parte dello spessore storico e filosofico del romanzo, che dietro gli intrighi crea una storia parallela assolutamente da non perdere.


mercoledì 18 aprile 2012

IL SEGRETO PERDUTO


Quest’uomo dall’aspetto minuto, si chiamava Edward Leedskalnin. Era alto solo un metro e trentanove centimetri ma, riuscì a edificare una delle costruzioni più strabilianti al mondo, oggi diventata un museo: Coral Castle. Fece tutto da solo lavorando quasi sempre di notte, sollevando, spostando e mettendo in opera enormi monoliti di pietra corallina pesanti non meno di cinque tonnellate (alcune arrivano fino a quaranta tonnellate). Ma la cosa sorprendente fu che fece tutto questo per amore di una donna che lo abbandonò il giorno prima delle nozze.



Coral Castle non è un vero castello, come farebbe pensare il suo nome ma, piuttosto uno spazio aperto attrezzato: un giardino romantico, circondato da un muro di pietra. Ci sono, tanto per citarne alcune, una meridiana per il calcolo del tempo, un obelisco con un foro perfettamente allineato verso la stella polare, un tavolo di roccia a forma di cuore con un fiore piantato in centro (voleva che il tavolo avesse fiori tutto l'anno), una poltrona in pietra dal peso di una tonnellata, una "fontana della luna" che rappresenta le fasi lunari. L’unica parte abitabile ed effettiva dimora dello stesso Edward è una torre di pietra: due stanzette poste l’una sull’altra. Al piano superiore, proprio al centro della stanza, è collocata una branda di cuoio e tutto attorno, per terra e appesi alle pareti, si possono trovare utensili da lavoro come martelli, scalpelli, corde e altro. Finora, nessuno tra scienziati e ingegneri che hanno studiato e tuttora studiano il Coral Castle è riuscito a dare una spiegazione fisica sul metodo di costruzione usato da Leedskalnin. L’unica nota proviene dal costruttore stesso, il quale affermò: "Ho scoperto i segreti delle piramidi. Ho trovato come gli egizi e gli antichi costruttori in Perù, Yucatan e Asia, unicamente con attrezzi primitivi, trasportarono ed eressero blocchi di pietra pesanti parecchie tonnellate". Superati i sessanta anni, Edward aveva dato segni di voler rivelare questo segreto: sembra che avesse addirittura invitato alcuni amici per il racconto finale. Il 7 novembre del 1951 andò a farsi controllare un piccolo dolore al Jackson Memorial Hospital. All’entrata del castello lasciò un cartello per gli amici con scritto: "Right Back", torno subito. Ma non torno più: quel dolorino era un male al fegato che lo portò via per sempre, insieme al segreto del Castello di Corallo.


Un’amara curiosità: alcuni anni fa, qualcuno riuscì finalmente a rintracciare la donna che amava, quella che lui soleva chiamare la "Sweet Sixteen". La signora, trasferitasi in Olanda e ormai ottantatreenne, dopo aver appreso della meravigliosa opera che Edward aveva innalzato per amor suo, invitata a visitarla rispose: "No grazie, non mi interessa".



lunedì 16 aprile 2012

CASA DOLCE CASA!

Avete mai dovuto fare dei lavori in casa? Non è un’esperienza piacevole. Se volete evitare sorprese o volete comunque farvi prima un’idea di cosa potreste fare per costruire o abbellire la vostra “reggia” fate un salto su: www.lavorincasa.it.
Qui trovate tantissimi consigli su come progettare e ristrutturare e articoli che riguardano il bagno, la cucina, il giardino ecc. se poi avete bisogno di orientarvi tra le leggi che regolano il settore, niente paura c’è una sezione anche per quello. Se invece state ancora sognando la casa dei vostri sogni troverete uno strumento divertentissimo per disegnare con facilità il progetto e un altro per calcolare i costi dei lavori che intendete fare… giusto per tornare con i piedi per terra! (A. Carlini)

domenica 15 aprile 2012

CIME TEMPESTOSE

Di Emily  Brontë



Cime tempestose è l’unico romanzo scritto da Emily Brontë. Pubblicato per la prima volta verso la metà dell’Ottocento, all’inizio non ricevette critiche positive ma nei secoli successivi, e ancora oggi, ha ispirato canzoni, film, musical e serie tv.
La trama avvolgente di Cime tempestose di Emily Brontë e la tipica narrazione a matrioska che caratterizza questo romanzo, lo rendono ancora oggi un libro coinvolgente, in grado di tenere viva l’attenzione del lettore.
Il libro, in particolare, si concentra sulla tragica storia d’amore tra Heathcliff e Catherine Earnshaw, sua sorella adottiva. La vicenda narrata è raccontata da due diversi narratori: Mr. Lockwood, un gentiluomo da poco trasferitosi in città che va a vivere presso Thrushcross Grange, la tenuta di Heathcliff, e Nelly Dean, la governante di Thrushcross Grange e Wuthering Heights (Cime tempestose), la vicina tenuta degli Earnshaw, diventata successivamente proprietà di Heathcliff.
Tutto inizia quando Mr. Lockwood, in visita a Wuthering Heights, in seguito a una tempesta è costretto a trascorrere la notte nella tenuta. Qui, però, iniziano ad accadere strani eventi, tra i quali il sogno di una bambina fantasma, che, accompagnati alla stranezza dei personaggi che abitano la tenuta, spingono Mr. Lockwood a chiedere informazioni sulla storia di Wuthering Heights a Nelly (Elen) Dean.
La parola, quindi, passa a Nelly, che racconta a Mr. Lockwood, e indirettamente al lettore, la travagliata storia d’amore tra Heathcliff e Catherine Earnshaw. Lui, in particolare, è un orfano scuro di pelle che il padre di Catherine decide di adottare dopo un viaggio a Liverpool. In quel periodo, Heathcliff, Catherine e Hindley (l’altro figlio di Mr Earnshaw) sono adolescenti: sebbene all’inizio Catherine e Hindley detestino Heathcliff, con il tempo, i loro rapporti migliorano; soprattutto quelli tra Heathcliff e Catherine.
Con il trascorrere del tempo, ciò che unisce Heathcliff e Catherine si mostra per ciò che è: passione e amore. Il loro status sociale e l’educazione che ha ricevuto Catherine, però, li tiene separati a lungo. Tale condizione finisce per distruggerli entrambi: riescono a confessarsi i loro sentimenti, infatti, soltanto poco prima che Catherine perda la vita. Le ripercussioni della sua morte su Heathcliff sono disastrose e soltanto la sua morte, avvenuta dopo tanti anni, sembra in grado di dare pace alla sua anima.


sabato 14 aprile 2012

Identità rubate


Ogni anno migliaia di persone imparano loro malgrado come sia facile essere vittime di furti d’identità. Le frodi creditizie sono in costante aumento.
La frode creditizia è un’attività criminale finalizzata a ottenere credito o ad acquisire beni con l’intenzione premeditata di non rimborsare il finanziamento e non pagare il bene. Per far questo i frodatori richiedono un finanziamento utilizzando i dati identificativi di un’altra persona, in questo caso si parla di furto d’identità. La vittima scopre di essere incappata in un furto d’identità solo dopo alcuni mesi ovvero nel momento in cui viene a sapere di aver contratto un debito per un finanziamento che non ha mai richiesto. Ciò danneggia il malcapitato e ne pregiudica anche l’accesso al credito; essendo diventato, suo malgrado, un cattivo pagatore. 

I dati raccolti dal CRIF rivelano che i ladri d’identità hanno una buona conoscenza della situazione finanziaria della vittima, cui sottraggono i dati personali o documenti che ne riportano l’identità. Quest’aspetto è confermato anche da uno studio realizzato negli U.S.A. dal quale emerge che nella metà dei casi in cui è stato possibile identificare il truffatore, questi era una persona conosciuta e vicina alla vittima: un amico, un collega, un collaboratore domestico, un vicino di casa o addirittura un parente. Per questo motivo, il CRIF ha realizzato IDENTIKIT un servizio di protezione che informa tempestivamente il consumatore se qualcuno utilizza i suoi dati in modo fraudolento e, se è il caso, gli fornisce l’assistenza necessaria per ripristinare la sua reputazione creditizia.

Si può acquistare il servizio accedendo al sito www.mistercredit.it  All’attivazione, il richiedente riceve un report contenente tutta la sua storia creditizia: tanto, per essere certi che nessuno stia già utilizzando illecitamente i suoi dati personali. In seguito, il profilo creditizio è costantemente monitorato e quando viene rilevata una nuova richiesta di finanziamento o accordato un credito a suo nome, il consumatore riceve un SMS e/o un’E-mail di avviso. Se non ha richiesto il finanziamento e ha il sospetto di essere stato frodato, il consumatore sarà assistito sia in quelle attività necessarie a ripristinare la regolarità dei propri dati creditizi sia per denunciare il furto d’identità alle Forze dell’Ordine.

venerdì 13 aprile 2012

NOTRE DAME DE PARIS

Notre Dame de Paris è uno dei romanzi classici più famosi e apprezzati. Si tratta di una delle opere più importanti di Victor Hugo, lo scrittore francese autore di numerosi altri classici come I miserabili e L’ultimo giorno di un condannato a morte.
L’edizione della Newton Compton è integrale e disponibile all’acquisto in versione super-economica.
Sono in pochi coloro che non conoscono la storia narrata da Victor Hugo in Notre Dame de Paris; la stessa che, negli anni, ha saputo ispirare numerose pellicole e anche il musical omonimo scritto da Luc Plamondon e composto da Riccardo Cocciante.
Protagonisti delle vicende narrate sono: Quasimodo, il Gobbo di Notre Dame, un ragazzo deforme accolto e cresciuto dai monaci di Notre Dame e che ha il compito di suonarne le campane della cattedrale, ed Esmeralda, una zingara che giunge a Parigi con la sua compagnia per rallegrare la folla e guadagnarsi da vivere. Tra gli altri personaggi importanti ci sono: Claude Frollo, l’arcidiacono dal cuore di pietra che ha accolto Quasimodo quando era bambino, e Phoebus, il capitano invaghitosi di Esmeralda.
Quella narrata in Notre Dame de Paris è una storia d’amore tragica nella quale s’intrecciano le vite dei diversi personaggi principali: l’amore, infatti, è il filo rosso che li lega tutti. Frollo, ama Esmeralda ma il suo odio per gli zingari lo porta a compiere una serie di azioni deplorevoli; Phoebus nutre verso di lei un amore soprattutto fisico, a differenza dei sentimenti puri che Esmeralda prova nei suoi confronti; Quasimodo è l’unico veramente innamorato di lei ma, a causa del suo aspetto fisico e  dei suoi handicap, non potrà mai averla.
Le loro storie s’intrecciano l’una con l’altra, dando vita a una serie di vicende tragiche che terminano con la morte di tutti i personaggi principali. L’unico ad attendere la morte è Quasimodo che, alla fine, si lascia morire accanto al corpo di Esmeralda.

giovedì 12 aprile 2012

QUANDO UN HOBBY TI FA GUADAGNARE II



Silvia, 30 anni, di Varese, per qualche anno ha gestito su Etsy lo shop “Atelier del riuso”: «Sono laureata in Disegno industriale e lavoro come designer. Qualche anno fa a causa di un infortunio non ho potuto camminare per dieci mesi. Da lì ho iniziato a creare i miei gioielli ecologici, fatti esclusivamente in carta e cartoncino di riciclo. Non potendo andare per negozi a comprare perline, fili colorati o materiali per i bijoux, mi sono ingegnata per creare qualcosa di davvero originale usando solo ciò che avevo a mia disposizione: ritagli di cartone provenienti da alcuni corniciai della zona dove vivo. Dopo un po’ di esperimenti sono riuscita a trovare il mio stile, ho iniziato a vendere i miei gioielli, spesso partecipando a mercatini dell’artigianato nella zona e infine, facendo ricerche su internet, ho scoperto Etsy».


Aprire un negozio su Etsy è semplice: ci si registra al sito, si clicca sulla sezione vendere (sell) e seguendo le istruzioni si diventa venditori (basta avere un conto Pay Pal per gestire i pagamenti). Per ogni creazione che si mette in vendita si pagano 0,20 dollari per un periodo di quattro mesi al termine del quale, se il prodotto non è stato venduto, può essere rimesso in vendita per altri quattro mesi sempre con i soliti 0,20 dollari e così via.
Per ogni articolo venduto bisogna pagare a Etsy una commissione del 3,5% sul valore del manufatto.

QUANDO UN HOBBY TI FA GUADAGNARE

In tempo di crisi, chi è appassionato di artigianato può sfruttare il web vendendo le proprie creazioni: ad esempio Mariangela, 36 anni, impiegata e mamma di due bambini, ha creato il blog creazionidiangelina dove espone le sue borse di lino, cotone, camoscio eccetera, tutte cucite a mano, che si possono acquistare nella piccola vetrina aperta su Etsy.com: «Cucire borse è la mia passione, all’inizio le facevo solo per me ma poi, siccome tante amiche me le chiedevano, ho pensato di esporle in un una vetrina virtuale: e così ho ricevuto qualche ordine persino dall’America».

mercoledì 11 aprile 2012

SE FOSSE PER SEMPRE

di Tara Hudson

Casa Editrice Nord



Chissà da quanti anni Amelia si aggira inquieta sulla riva del fiume, invisibile al mondo e sospesa in un eterno presente.. Quand’è morta, proprio in quel fiume, di anni ne aveva solo diciotto e da allora, ha perso la cognizione del tempo e non ricorda nulla del suo passato: né i suoi genitori, né i suoi amici, nemmeno il proprio cognome. Rammenta solo le acque scure che si sono chiuse su di lei, soffocandola. Le stesse acque che vede nei suoi incubi quando, atterrita, è costretta a rivivere ogni angosciante momento della propria morte. Un giorno, però, dopo uno di quegli orribili sogni, Amelia capisce che c’è qualcosa di molto diverso. Perché stavolta non si tratta di lei, bensì di un ragazzo che sta davvero affogando e che lotta per sopravvivere. Amelia non può lasciare che pure lui subisca il suo stesso destino e decide di aiutarlo: come per magia, il ragazzo non solo trova la forza di nuotare verso la riva, ma riesce addirittura a vedere il viso di Amelia, a sentire la sua voce, a sfiorarle una guancia con la punta delle dita. In quell'istante, lei capisce di non essere più sola, di aver trovato qualcuno pronto ad affrontare qualsiasi sfida, per lei. Ma, soprattutto, di aver trovato qualcuno in grado di far palpitare il suo cuore, quel cuore che ormai aveva cessato di battere. Se fosse per sempre, sarebbe un amore perfetto. Se fosse per sempre...

lunedì 9 aprile 2012

Potrei fare il netturbino!



Internet è un eccellente ufficio di collocamento, sul quale s’incrociano domande e offerte di lavoro. Tra i siti specializzati sul quale proporre il proprio curriculum-vitae e verificare le proposte di lavoro di multinazionali del calibro di COLGATE, ENI o Pepsi-Cola c’è www.monster.it Una volta registrati, è possibile inserire la propria scheda personale, ricevere proposte via E-mail, trovare informazioni utili sui trend nel mondo del lavoro.


Di quali professioni si ha più bisogno? Si profila sempre un maggior bisogno di esperti in materie scientifiche (dalla fisica alla matematica), tecnici informatici, designer, grafici progettisti di siti internet, periti industriali e piloti di aereo e di elicotteri. Tra gli artigiani sono sempre più ricercati gli idraulici e gli elettricisti, mentre tra i lavori a bassa specializzazione sembra esserci sempre più bisogno di netturbini.

domenica 8 aprile 2012

LA LEGGENDA DI BERENICE

“Non lontano da una strana macchina giaceva il corpo esanime di una donna vestita con abiti serafici. Portava un copricapo rigido simile a un elmo e impugnava una splendida spada di metallo lucente, con cui, evidentemente, aveva tenuto a bada gli avvoltoi. Alcuni di questi uccelli giacevano al suolo trafitti da piccoli dardi: tenerli lontano doveva essere stata dura. Tuttavia, adesso si mantenevano, nervosi, a rispettosa distanza: erano intimoriti da un animale potente, che Enok ancora non riusciva a individuare. Di solito si trattava di un felino, di iene oppure di sciacalli.
Uan si liberò del saio, appoggiò a terra il sacco e ne trasse un rettangolo di stoffa bianca e pulita. La bagnò, usando l’acqua della sua strana anfora metallica e cominciò a pulirle le ferite. La donna sembrò riprendersi, poiché aprì gli occhi.
Enok notò che Uan, come pure la donna, vestiva una corta tunica di stoffa lucente, simile a quel tessuto di bisso che i sacerdoti usano indossare durante le cerimonie.”


È Damkina la donna vestita di bisso di cui parla questo stralcio del mio libro “Il signore delle aquile”. Ma cos’è mai questo bisso?
Il “bisso” è quel filamento con cui le gnacchere, enormi bivalve, si ancorano alla sabbia. Chiara Vigo che vive a Sant’Antioco, in Sardegna, ancor oggi stacca le conchiglie dai fondali, ne taglia le radici, poi le risistema in acqua dove tornano a farsi cullare dalle onde. C’è chi definisce il bisso “seta di mare” e di seta di mare si parla già nella Bibbia. Salomone era vestito di bisso e come lui i faraoni e gli antichi Re fenici. Probabilmente, l’arte di Chiara è stata importata qui da Tiro o da Sidone ma, alla tessitrice piace credere che il filato sia arrivato con Berenice, l’amante ebrea dell’Imperatore Tito, mandata in esilio a Solchi dove morì. Chiara tinge il suo bisso con erbe che raccoglie solo durante la luna nuova, che stende solo quando tira il Libeccio, che tratta con il latte di capra. Lo fila col fuso di canna, lo tesse su un pesante telaio di legno. In Italia pochi la conoscono ma, a Basilea una sua opera è esposta al museo internazionale.

sabato 7 aprile 2012

UOMINI COME BALENE

Le persone non cambiano ma, le abitudini si possono modificare. Almeno secondo Amy Sutherland, giornalista e ricercatrice americana, gli uomini sono addomesticabili esattamente come gli animali, basta utilizzare le stesse tecniche dei domatori. La riflessione sembra banale: se i domatori riescono a far fare a un animale tutto quello che vogliono, perché non si può riuscire a far raccogliere  a un marito i calzini sporchi che lascia regolarmente sul pavimento? Le strategie si trovano nel libro “What shamu taugt me about a happy marriage” (quel che le orche assassine mi hanno insegnato per un matrimonio felice) e si basano principalmente su due principi: ignorare completamente l’animale uomo quando fa qualcosa di negativo, se invece fa qualcosa di gradito dargli una ricompensa, sotto forma di baci e di sorrisi. Senza perdere di vista il principio fondamentale: non prenderla mai troppo sul personale, un calzino è solo un calzino e non il simbolo di quanto lui ci ami o di quanto valga il rapporto di coppia. (M. Corbellini)

giovedì 5 aprile 2012

"Eli, Eli, lemà sabactani"

Segnaliamo una curiosa osservazione del religioso guatemalteco Antonio Batres Jaurequi. Com'è noto, le ultime parole di Gesù furono: "Eli, Eli, lemà sabactani", un'implorazione pronunciata in aramaico, riferendosi alla quale l'ecclesiastico scrive, nella sua opera Storia dell'America centrale: "Tali parole provengono dalla lingua maya, la più antica conosciuta". Vanno lette, in realtà: “Hele, hele, lamah sabac ta ni”; che significa: “Ora mi sento debole, l'oscurità copre il mio volto”.

BORSE ERUDITE


La designer statunitense Caitlin, della Rebound Design, ha inventato le Book Bags. Si tratta di borse, belle e moderne, costruite a mano utilizzando le copertine dei libri come rivestimento esterno. I modelli sono tanti, molto ben fatti e sicuramente originali. Potete ordinare la borsa con la copertina del vostro libro preferito attraverso il sito: www.rebound-designs.com verrà spedita a casa dopo qualche giorno. Sul sito sono disponibili modelli creati con copertine di libri classici e molto popolari ma, per personalizzare la vostra borsa, è possibile inviare qualsiasi libro, richiedendone anche la restituzione. Il libro vi sarà restituito con una copertina alternativa. Un bel modo per non separarsi mai dal proprio libro del cuore.

mercoledì 4 aprile 2012

RISPARMIARE IN CUCINA