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lunedì 23 aprile 2012

PERSONE SCOMPARSE



Giovanni Aquilante era un contadino e viveva a Gricignano (CE). Un giorno, il nove dicembre del 1954, uscì per andare a lavorare nei campi e non rientrò a casa, provocando la preoccupazione dei familiari che non furono in grado di rintracciarlo. Due giorni dopo Giovanni tornò dai suoi. Apparve in buona salute ma silenzioso e disgustato. Rimase in preda allo shock per alcuni giorni poi finalmente si decise a parlare. Rivelò ai familiari che, mentre lavorava nei campi, era stato avvicinato da due piccoli esseri, vestiti in modo strano, che lo presero per mano. Lui cominciò così a galleggiare nell’aria intraprendendo un viaggio verso luoghi ignoti. Due giorni dopo, quegli omini lo rilasciarono con la promessa che, un giorno, sarebbero tornati. Da allora Giovanni non fu più lo stesso e fino alla sua morte visse nel timore di essere di nuovo rapito dagli extraterrestri. L’unica cosa buona di tutta la vicenda fu la totale scomparsa di una malattia alle ossa che, fino ad allora, gli aveva provocato enormi fastidi.


Quello di Aquilante è stato il primo caso del genere in Europa e il secondo nel mondo dopo quello avvenuto nel 1947 in Iran che però non ebbe “successo” poiché gli alieni non riuscirono a rapire un certo Ghaseme Fili, il quale, dal balcone di casa sua si sentì attratto da una forza magnetica che lo stava trascinando verso un oggetto luminoso che nel frattempo volava nel cielo. Il fenomeno, con il tempo, si è arricchito d’innumerevoli altri casi, alcuni anche molto noti perché portati alla ribalta dai mass media. Le abduction, come si chiamano oggi, sono storie tutte uguali, nonostante siano vissute e raccontate da gente di diverse origini, cultura, lingua e religione. Ma cosa succede a quelli che non fanno più ritorno? Le persone che spariscono senza lasciare traccia sono in numero enorme, sconsiderato. Si può supporre che alcune si siano allontanate volontariamente, molte altre sono vittime di eventi criminosi, ma tante altre ancora spariscono senza alcuna ragione. Scompaiono in condizioni impossibili, da luoghi dove nessun altro era presente e dove nessuno è stato visto avvicinarsi o allontanarsi.


Vi rimando alla lettura del mio racconto “L’ultima spiaggia” che offre una spiegazione plausibile. La questione sembra maledettamente simile a quelle attività umane, inerenti la cattura e l’uccisione di animali, anche di specie protette, per procurarsi parti organiche da utilizzare in medicina, in gastronomia o in altri ambiti. Le similitudini con i rapimenti alieni senza rilascio ci sono e sono forti. Sembra quasi che gli alieni facciano con la nostra specie ciò che noi umani facciamo con gli animali.

1 commento:

  1. Quello di Aquilante è stato il primo caso del genere in Europa e il secondo nel mondo. Il fenomeno, con il tempo, si è arricchito d’innumerevoli altri casi, alcuni anche molto noti perché portati alla ribalta dai mass media. Le abduction, come si chiamano oggi, sono storie tutte uguali, nonostante siano vissute e raccontate da gente di diverse origini, cultura, lingua e religione. Ma cosa succede a quelli che non fanno più ritorno?

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