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mercoledì 18 aprile 2012

IL SEGRETO PERDUTO


Quest’uomo dall’aspetto minuto, si chiamava Edward Leedskalnin. Era alto solo un metro e trentanove centimetri ma, riuscì a edificare una delle costruzioni più strabilianti al mondo, oggi diventata un museo: Coral Castle. Fece tutto da solo lavorando quasi sempre di notte, sollevando, spostando e mettendo in opera enormi monoliti di pietra corallina pesanti non meno di cinque tonnellate (alcune arrivano fino a quaranta tonnellate). Ma la cosa sorprendente fu che fece tutto questo per amore di una donna che lo abbandonò il giorno prima delle nozze.



Coral Castle non è un vero castello, come farebbe pensare il suo nome ma, piuttosto uno spazio aperto attrezzato: un giardino romantico, circondato da un muro di pietra. Ci sono, tanto per citarne alcune, una meridiana per il calcolo del tempo, un obelisco con un foro perfettamente allineato verso la stella polare, un tavolo di roccia a forma di cuore con un fiore piantato in centro (voleva che il tavolo avesse fiori tutto l'anno), una poltrona in pietra dal peso di una tonnellata, una "fontana della luna" che rappresenta le fasi lunari. L’unica parte abitabile ed effettiva dimora dello stesso Edward è una torre di pietra: due stanzette poste l’una sull’altra. Al piano superiore, proprio al centro della stanza, è collocata una branda di cuoio e tutto attorno, per terra e appesi alle pareti, si possono trovare utensili da lavoro come martelli, scalpelli, corde e altro. Finora, nessuno tra scienziati e ingegneri che hanno studiato e tuttora studiano il Coral Castle è riuscito a dare una spiegazione fisica sul metodo di costruzione usato da Leedskalnin. L’unica nota proviene dal costruttore stesso, il quale affermò: "Ho scoperto i segreti delle piramidi. Ho trovato come gli egizi e gli antichi costruttori in Perù, Yucatan e Asia, unicamente con attrezzi primitivi, trasportarono ed eressero blocchi di pietra pesanti parecchie tonnellate". Superati i sessanta anni, Edward aveva dato segni di voler rivelare questo segreto: sembra che avesse addirittura invitato alcuni amici per il racconto finale. Il 7 novembre del 1951 andò a farsi controllare un piccolo dolore al Jackson Memorial Hospital. All’entrata del castello lasciò un cartello per gli amici con scritto: "Right Back", torno subito. Ma non torno più: quel dolorino era un male al fegato che lo portò via per sempre, insieme al segreto del Castello di Corallo.


Un’amara curiosità: alcuni anni fa, qualcuno riuscì finalmente a rintracciare la donna che amava, quella che lui soleva chiamare la "Sweet Sixteen". La signora, trasferitasi in Olanda e ormai ottantatreenne, dopo aver appreso della meravigliosa opera che Edward aveva innalzato per amor suo, invitata a visitarla rispose: "No grazie, non mi interessa".



1 commento:

  1. Fece tutto da solo, lavorando quasi sempre di notte, sollevando, spostando e mettendo in opera enormi monoliti di pietra corallina pesanti non meno di cinque tonnellate (alcune arrivano fino a quaranta tonnellate). Ma la cosa sorprendente fu che fece tutto questo per amore di una donna.

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